Chi era padre Gabriele Amorth esorcista del Vaticano? La storia
“Capo Esorcista del Vaticano” esiste realmente, afferma con sorpresa e ammirazione Russell Crowe riguardo al suo ultimo ruolo come padre Gabriele Amorth, che ha svolto questa spaventosa funzione per 36 anni. Il film, intitolato “L’esorcista del Papa”, esce nelle sale il 13 aprile e ha riportato il leggendario gladiatore a Roma, 23 anni dopo il film premio Oscar di Ridley Scott.
L’attore neozelandese è stato accolto con grande entusiasmo nella città, tanto che il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, gli ha conferito una targa per essersi fatto ambasciatore di Roma nel mondo durante la Festa del Cinema di Roma, in ottobre. Diretto da Julius Avery, “L’esorcista del Papa” è un horror – vietato ai minori negli Stati Uniti – che vede Crowe interpretare il sacerdote di Modena che indaga sulla possessione demoniaca di un dodicenne spagnolo e poi scopre una cospirazione secolare che il Vaticano vorrebbe nascondere. «Amorth era un pensatore autonomo, a volte controverso nel suo ambiente», afferma l’attore, alle prese per la prima volta con un horror («Mi spaventano», confessa).
«Era anche un uomo istruito: conosceva la psicologia. Sapeva che il 98% dei casi poteva essere spiegato scientificamente, ma un rimanente 2% no, ed è quello che esploriamo nel film». Il film è stato girato in Irlanda: gli interni papali e l’ospedale sono ripresi in vari palazzi di Dublino e una chiesa ortodossa copta è stata utilizzata per ricreare l’interno di San Pietro. Per le riprese esterne, la troupe ha trascorso una settimana a Roma tra il Colosseo e il Vaticano, con Russell Crowe su una Lambretta, come amava fare Amorth.
Tra realtà e finzione, il produttore americano Michael Patrick Kaczmarek ha affermato di aver ottenuto i diritti sugli scritti di padre Amorth – che definisce “il James Bond degli esorcisti” – perché è riuscito a dimostrare la sua fede sincera. «Molti produttori ci avevano provato prima di me», spiega. «Ma nessuno aveva avuto successo: gli ho promesso che avrei rispettato lui e la Chiesa».
Kaczmarek è riuscito nell’impresa poco prima della morte del sacerdote nel 2016. «In seguito, insieme allo sceneggiatore Michael Petroni, mi sono assicurato che tutte le preghiere in latino fossero vere e citate correttamente dal testo degli esorcisti». “Sono sempre stato abituato ad obbedire. L’idea di diventare prete mi venne a 12 anni. Era il 1937”, scrive Amorth nel libro “L’ultimo esorcista” (Piemme). “La seguii, obbedendo alla chiamata di Dio.
Non ho mai sentito fascino per altre strade. Anche se ho sempre avuto rapporti cordialissimi con le ragazze. Mi sentivo portato per il sacerdozio. Ho preso le mie cotte lasciandole sempre crude”. «Aveva spirito umoristico», spiega Crowe. «Diceva che al diavolo non piacciono le battute. Ha trascorso l’esistenza cercando di aiutare gli afflitti e ha avuto una vita incredibile fin da giovane». Fece parte dei partigiani cattolici e dopo la guerra collaborò con Giulio Andreotti nella Democrazia cristiana.
«Era laureato in Giurisprudenza, ma la vocazione fu più forte di tutto: prese gli ordini sacerdotali nel 1951». Se per sconfiggere il demonio ci voleva il gladiatore, per interpretare il Papa era necessario un altro pezzo da novanta. In quel ruolo c’è Franco Nero, che da quando debuttò in Django nel 1966 ha girato ben 240 film. Siete pronti a farvi terrorizzare?