Elena e’ stata uccisa dalla madre. La donna ha confessato nella notte
La piccola è stata prelevata dall’auto della mamma da un gruppo di uomini incappucciati e armati. Naturalmente la Procura di Catania ha diffuso l’ultima foto che immortala la piccola prima di essere presa e portata via con la forza e ha iniziato le ricerche della piccola Elena.
Diffusa in tempi record l’immagine sfocata, l’unica a disposizione delle forze dell’ordine che ora stanno indagando cercando di battere ogni strada. Tutti i conoscenti parlano di una famiglia normale, quella di Elena Del Pozzo. Nel frattempo le forze dell’ordine hanno fatto presente di aver visionato dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nell’asilo frequentato dalla piccola.
Mistero sulla scomparsa di Elena Del Pozzo: rapita a 5 anni davanti scuola
Rilievi ulteriori sono stati eseguiti pure da militari del Ris di Catania su alcune auto ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini. Tiene tutti in tensione la scomparsa di Elena Del Pozzo: genitori e familiari della piccola sono stati sentiti dai carabinieri per ricostruire dinamiche e frequentazioni che potrebbero essere utili alle indagini. Tuttavia gli investigatori escludono che il sequestro sia opera della criminalità organizzata.
Sembra poi che la famiglia non abbia problemi economici, ma neppure disponibilità tali da giustificare un sequestro estorsivo. Ora accertamenti e rilievi sono stati eseguiti da militari dell’Arma del Ris di Catania anche su alcune automobili ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini.
A dire la sua arriva anche Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, la bambina sparita nel nulla il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo: “Liberate Elena. Non fategli del male”. Il colpo di scena arriva nella mattinata del 14 giugno, quando la madre della piccola trova il corpicino senza vita di Elena. I carabinieri del comando provinciale di Catania si stanno recando sul posto proprio mentre scriviamo queste righe. Il ritrovamento, secondo quanto si apprende, è stato possibile grazie alle “pressioni esercitate durante gli interrogatori” dagli investigatori, fa presente Open. Le prime indagini puntavano sul rapimento per vendetta o sulla faida familiare.