“Perché li ha uccisi e chiusi in valigia”. Suoceri smembrati e nascosti, la verità choc su Elona

Italia

È ancora i carcere Elona Kalesha, la donna albanese di 36 anni, accusata dell’omicidio, del vilipendio e dell’occultamento dei cadaveri dei coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, genitori del suo ex fidanzato Taulant, 33 anni, scomparsi nel novembre 2015 da Firenze.

I resti fatti a pezzi della coppia dallo scorso 10 dicembre e nei giorni successivi sono stati rinvenuti in 4 valigie abbandonate in un campo a ridosso della recinzione posteriore del carcere fiorentino di Sollicciano. Il gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, ha convalidato il fermo del pubblico ministero Ornella Galeotti e ha stabilito la misura della custodia cautelare.

Convincenti gli indizi raccolti dagli investigatori dell’Arma dei carabinieri a carico della donna, tra i quali, in particolare, le testimonianze dei condomini del palazzo di via Felice Fontana, a Firenze, dove i coniugi albanesi, tra l’1 e il 5 novembre del 2015, potrebbero essere stati uccisi. Shpetim è stato ucciso con un fendente alla gola, sferrato forse con una mannaia o una sega, mentre la moglie Teuta massacrata di botte e soffocata.

Entrambi sarebbero stati uccisi mentre indossavano il pigiama. Secondo il gip, che ha fatto propria la ricostruzione della Procura, Kalesha avrebbe presumibilmente ucciso, in concorso con almeno altre due persone, la coppia e poi avrebbe proceduto al sezionamento e al trasporto dei cadaveri fuori dall’abitazione. In base alle indagini, la donna avrebbe ucciso per impedire che la coppia rivelasse al figlio che lei aspettava un bambino da un altro uomo. I genitori del fidanzato lo avrebbero scoperto e per questo motivo Elona Kalesha li avrebbe uccisi.

Come ricostruisce Leggo, secondo quanto accertato dalla procura, la donna avrebbe abortito in ospedale a Firenze nell’ottobre del 2015, pochi giorni prima della scomparsa dei Pasho, avvenuta il 1 novembre, e della scarcerazione dell’ex fidanzato Taulant Pasho, detenuto nel carcere di Sollicciano fino al 2 novembre. Dal verbale dell’interrogatorio di Taulant Pasho avrebbe detto alla pm di non avere mai saputo della gravidanza della fidanzata e di non poter essere il padre del bambino perché in quel periodo si trovava in carcere.

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