Francesco Renga, Rita Pavone, Anna Tatangelo e J-Ax pronti per All together now

Spettacolo e Tv

Michelle Hunziker è a casa: «Sto aspettando di andare a prendere le bambine a scuola» dice. E il discorso scivola inevitabilmente sulla situazione che stiamo vivendo: «Noi mamme siamo preoccupate e abbiamo paura che quest’ansia si possa riversare sui nostri figli» spiega. «Dobbiamo cercare di proteggerci e allo stesso tempo tenere alta l’energia e provare a pensare alle cose belle».

E allora parliamo di musica, di divertimento, di… “All together now La musica è cambiata”, insomma.

«Ottima idea! Ce n’è bisogno. E un format positivo… oddio, è una parola che di questi tempi forse è meglio non usare (sorride’). Ti mette addosso la voglia di cantare, di ballare. È una vetrina, certo, ma non promette carriere discografiche. Ma soprattutto è un game show e con i 50 mila euro in palio magari si riesce a realizzare il sogno di qualcuno».
Per lei è la terza edizione al timone del programma. Stavolta c’è un sottotitolo: “La musica è cambiata”.

«Abbiamo deciso di raccontare di più i concorrenti, vogliamo affezionarci ai nostri 12 protagonisti. Arrivano da tutta Italia, ognuno con la propria storia, e li scopriremo puntata dopo puntata. Cantare davanti al “muro umano” di 100 persone non è facile: all’inizio li vedremo emozionati, poi tireranno fuori tutta la loro grinta».

C’è anche un’altra novità importante. «Già, la giuria: Francesco Renga, Rita Pavone, Anna Tatangelo e J-Ax. Ognuno di loro può confermare o modificare il verdetto del muro, assegnando o togliendo cinque punti. Ma la nostra è una giuria speciale, che non si è mai vista in altri show».
Che cosa intende?
«Nel nostro programma i giudici si esibiscono: in genere non succede, votano e basta, mentre qui si sono messi a disposizione per cantare, divertirsi, duettare e cimentarsi anche nei pezzi degli altri. Sono travolgenti».
Ci parla dei giudici?
«Francesco Renga è stato per me una rivelazione, si è dimostrato di una ironia pazzesca, è un bresciano doc e fa morire dal ridere. Si divertiva così tanto che anche dopo aver finito le prove restava in studio a cantare col “muro”. Io: “Francesco, hai finito?”. E lui: “No, voglio continuare a cantare, si sta troppo bene!”. Ad Anna Tatangelo ho sempre voluto bene: come canta lei dal vivo, ce ne sono pochi. È sul palco da quando aveva 14 anni, ha una professionalità incredibile e in questo contesto si è lasciata andare: Anna è tutta ancora da scoprire, è una bellissima donna con un grande talento e penso che lei sia arrivata a un punto della sua carriera in cui sta seminando molto bene. In giuria Francesco e Anna “litigano” tutto il tempo: li chiamo Cip e Ciop perché battibeccano, si punzecchiano e fanno ridere. Sembrano moglie e marito».
E Rita Pavone e J-Ax?
«Rita è la Tina Tumer italiana Ha cantato con Ella Fitzgerald, è famosissima in tutto il mondo: è una di quelle artiste che vanno riscoperte, ha fatto talmente tanto che bisogna raccontarlo. E tutto questo bagaglio personale e professionale lo porta sul palco, ha una grinta e una energia invidiabili. E poi fa di quegli acuti che “spettina” tutti. J-Ax c’è dalla prima edizione, quest’anno fa il presidente del “muro”, con cui è sempre in sintonia, prestato alla giuria. E un valore aggiunto, oltre a essere molto stimato da tutti quelli che fanno musica, è prima di tutto una bellissima persona. Sul lavoro siamo simili: non ci piace perdere tempo e siamo puntualissimi, il che è una rarità E nato un amore tra lui e Rita: hanno deciso che faranno una cosa insieme». La maggior parte dei concorrenti si esibisce davanti al pubblico per la prima volta. Lei se la ricorda la sua prima volta su un palcoscenico?
«Le racconto la volta in cui mi sono emozionata di più. Era il 2005, la prima del musical “Tutti insieme appassionatamente” al Teatro della Luna a Milano. Prima di salire sul palco ero in iperven-tilazione, non avevo salivazione… ero davvero convinta che sarei svenuta. Lì ho sentito il peso del giudizio, della responsabilità Preparare un musical non è facile e quando alla fine la gente si è alzata in piedi ad applaudire… beh, è stato un momento meraviglioso. Ho la pelle d’oca ancora oggi a ripensarci».
Nella vita davanti a che cosa si alza in piedi?
«Davanti a chi si impegna per raggiungere un obiettivo. Portare a termine un corso di studi, vincere una malattia, superare crisi difficili come quelle delle donne che aiutiamo con la nostra fondazione e gli eroi di tutti i giorni. Noi mamme la standing ovation la facciamo ai figli quando vanno a letto la sera e possiamo avere del tempo per noi. Anche se poi sei così stanca che dopo 30 secondi ti addormenti (ride)!».
Quale canzone sceglierebbe per esibirsi davanti al “muro”?
«Una canzone emotiva che possa colpire al cuore e che in ogni caso non potrei permettermi: qualcosa di Barbra Streisand, di Whitney Houston o di Lady Gaga come “Shallow”. O potrei farmi del male con una Giorgia… Mi piace molto cantare ma… “a og il suo mestiere”».  Girate pagina e leggete le interviste ai giudici.

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