Lucy Letby, l’infermiera accusata di uccidere neonati, presenta due superperizie: “Quegli omicidi non sono mai avvenuti”
L’infermiera Lucy Letby, condannata per l’omicidio di sette bambini e il tentato omicidio di altri sette, ha presentato una nuova superperizia attraverso i suoi legali, con l’intento di riaprire il caso. Questa perizia evidenzia presunti errori da parte dei medici e carenze nel personale ospedaliero, oltre a dati errati e prove incongruenti. La condanna di Letby è stata emessa dopo due processi tenutisi presso la corte di Manchester, dove è stata riconosciuta colpevole di omicidi avvenuti tra giugno 2015 e giugno 2016 nel reparto neonatale del Countess of Chester Hospital, nel nord dell’Inghilterra. Considerata la peggiore serial killer di bambini della Gran Bretagna, Letby ha sempre dichiarato la sua innocenza, ma le è stato negato in precedenza il diritto di presentare ricorso contro le sue condanne.
La nuova documentazione è stata inviata alla Criminal Cases Review Commission, l’ente preposto a esaminare possibili errori giudiziari. L’avvocato di Letby ha allegato un rapporto dettagliato redatto da un gruppo di neonatologi e specialisti in pediatria. Le conclusioni di questa perizia non solo sostengono l’innocenza di Letby, ma affermano anche che nessuno dei bambini coinvolti sarebbe stato ucciso intenzionalmente. Secondo il rapporto, le morti sarebbero state causate da eventi naturali e da carenze mediche.
Uno degli aspetti salienti del nuovo rapporto è un’analisi condotta da sette esperti medici, che mette in discussione l’affidabilità dei test dell’insulina effettuati su due dei bambini considerati avvelenati da Letby. Questi due casi, presentati come prove decisive di un danno intenzionale, hanno avuto un ruolo cruciale nel processo. Il giudice aveva indicato ai giurati che avrebbero potuto utilizzare tali prove per orientare le loro decisioni sulle altre accuse contro di lei. Tuttavia, la relazione dei sette esperti sostiene che il test immunoenzimatico Roche, utilizzato nei due casi, non sia affidabile.
Un ulteriore rapporto, composto da 698 pagine e redatto da altri 14 esperti, ha riesaminato i casi di tutti i bambini deceduti, fornendo spiegazioni alternative per ogni decesso. Questa analisi sottolinea non solo la gravità delle condizioni dei piccoli ricoverati, ma anche gli errori medici commessi, come la mancanza di diagnosi tempestive e la conseguente somministrazione inadeguata di farmaci, situazioni spesso amplificate dalla carenza di personale.
Tuttavia, gli avvocati delle famiglie delle vittime di Letby hanno criticato le conclusioni del nuovo rapporto, definendole “piene di lacune analitiche” e una “rielaborazione” di un caso già ampiamente discusso in tribunale. Il sovrintendente investigativo Paul Hughes, responsabile delle indagini, ha difeso l’operato della polizia, affermando che l’inchiesta ha avuto “una complessità e portata mai viste”. Ha inoltre sottolineato che le conclusioni del processo continuano a essere oggetto di esame e critiche, molte delle quali basate su informazioni errate e su una conoscenza limitata dei fatti.
La vicenda di Lucy Letby continua a suscitare dibattito e controversie. Mentre il suo legale cerca di riaprire il caso sulla base di nuove evidenze, le famiglie delle vittime rimangono ferme nella loro posizione, difendendo le conclusioni raggiunte dai tribunali. La situazione rimane in evoluzione, e il futuro di Letby dipenderà dalle decisioni della Criminal Cases Review Commission e dalle eventuali nuove udienze che potrebbero scaturire da queste recenti scoperte.