Elon Musk pubblica e poi cancella il post: “Stalin e Hitler non hanno causato milioni di morti”
Il miliardario Elon Musk è tornato al centro di aspre critiche dopo aver pubblicato su X (ex Twitter) un messaggio controverso che sembrava sminuire le responsabilità di Joseph Stalin, Adolf Hitler e Mao Zedong nelle atrocità perpetrate sotto i loro regimi. Il post, condiviso senza commenti da Musk, affermava che la colpa per le morti di milioni di persone fosse da attribuire non ai dittatori stessi, ma ai loro dipendenti nel settore pubblico. Questo contenuto, originariamente scritto da un utente di nome Alice Smith e ripostato da un altro utente chiamato Rothmos, ha generato indignazione, con molti che lo hanno definito distorto e offensivo.
Nonostante la veloce rimozione del post, che Musk ha cancellato poco dopo la pubblicazione, le critiche sono continuate a giungere incessantemente. Molti utenti hanno etichettato il messaggio come antisemita e insensibile rispetto alle atrocità storiche associate ai tre dittatori del XX secolo, accusati di crimini contro l’umanità. L’opinione pubblica ha reagito con fermezza, evidenziando l’ennesima “gaffe” di Musk, noto per le sue opinioni controverse espresse sui social media. La sua azione ha sollevato interrogativi sulla sua visione riguardo alla verità storica e alle responsabilità individuali.
In una dichiarazione, la Lega Antidiffamazione ha commentato: “È profondamente inquietante e irresponsabile che qualcuno con un’ampia visibilità pubblica diffonda una retorica che mira a minare la serietà di questi problemi.”
L’incidente si inserisce in un contesto più ampio riguardante l’impegno di Musk contro il settore pubblico. Il miliardario ha assunto il controllo del cosiddetto “Dipartimento dell’efficienza del governo”, dove è stato responsabile di licenziamenti che hanno coinvolto migliaia di lavoratori federali, tra cui dipendenti del National Weather Service, della Federal Emergency Management Agency e del Department of Veterans Affairs. La sua posizione promuove una visione anti-burocratica, sostenendo una società “liberata” dal controllo statale, in linea con l’approccio del presidente Donald Trump.
Quest’ultimo ha recentemente firmato un ordine esecutivo che riduce il numero e le funzioni di otto agenzie federali negli Stati Uniti. L’obiettivo di Trump è quello di snellire l’apparato statale e di tagliare le risorse destinate a enti considerati non essenziali. Tra le agenzie colpite dall’ordine esecutivo ci sono la US Agency for Global Media, responsabile di media come Voice of America e Radio Free Europe, e altre come il Woodrow Wilson International Center for Scholars e l’Institute of Museum and Library Services. Questa decisione, parte della campagna di Trump per una riforma del governo federale, ha ricevuto consensi da chi considera l’azione governativa troppo invasiva nella vita dei cittadini e delle imprese. Tuttavia, ha anche suscitato critiche da parte di chi ritiene che tali agenzie, nonostante i loro limiti, svolgano un ruolo cruciale nel garantire la democrazia, la trasparenza e il pluralismo informativo.
Le reazioni al post di Musk e alle azioni di Trump contro il settore pubblico riflettono un clima politico sempre più polarizzato. La condanna di chi accusa Musk di banalizzare i crimini contro l’umanità si mescola con l’appoggio da parte di coloro che vedono le sue posizioni come un segno di coraggio e indipendenza, da parte di un imprenditore che desidera liberare la società dai vincoli imposti da istituzioni percepite come inefficienti e corrotte.
Nonostante Musk abbia rimosso rapidamente il suo post per evitare ulteriori polemiche, resta da vedere quale impatto avranno le sue azioni nel lungo termine e se la sua lotta contro il settore pubblico contribuirà a rafforzare o indebolire la sua posizione sia nel mondo della tecnologia che in quello delle politiche pubbliche.
La controversia attuale potrebbe avere ripercussioni significative per Musk, che ha già affrontato critiche in passato per le sue affermazioni e comportamenti sui social media. La sua visione radicale sul settore pubblico e il suo approccio provocatorio continuano a generare dibattiti e divisioni, rendendo difficile prevedere come queste dinamiche influenzeranno il suo futuro e quello delle sue aziende. In un contesto di crescente attenzione verso le responsabilità etiche e storiche, le affermazioni di Musk potrebbero rivelarsi un punto di svolta nella sua carriera e nella sua immagine pubblica.
