Una donna è entrata nella mia casa con una chiave, dicendo che mio marito l’aveva invitata. Ma quando lo ha visto, ha chiesto: «Chi è questo tizio?

Italia

Dopo due mesi di preoccupazioni, giorni e notti passati a fianco di mio padre malato in ospedale, finalmente tornai a casa con un solo desiderio: trovare un po’ di pace nel mio rifugio. Ma ciò che trovai non aveva nulla a che fare con la serenità che mi aspettavo.

Non appena entrai, un profumo dolce e inusuale pervase l’aria. Non era il mio deodorante alla vaniglia o il profumo di lavanda che solitamente usavo. Pensai che fosse forse il residuo di disinfettante o l’odore di ospedale che avevo ancora addosso. Ma qualcosa non quadrava.

Mi diressi verso la cucina, desiderando solo una doccia calda e un po’ di tranquillità, ma appena mi avvicinai alla porta, sentii un rumore familiare: qualcuno stava entrando.

Sollecitata dal suono, mi girai e vidi una giovane donna che si infilava nella mia casa come se fosse la sua. Elegante, sicura di sé, con un portamento che non avrei mai pensato di vedere tra quelle mura.

“Chi sei?” chiesi, cercando di mantenere la calma, ma il mio cuore stava già accelerando.

Lei mi fissò per un attimo, apparentemente sorpresa dalla mia presenza, ma non si scompose. “Michael mi ha dato la chiave,” disse con una naturalezza che mi fece gelare il sangue nelle vene.

Michael. Mio marito. La parola mi rimbombò nella mente. Come poteva? Cosa significava questo?

“Michael?” ripetei, cercando di raccogliere i pensieri. “Chi ti ha dato la chiave di casa mia?”

“Michael,” rispose, senza esitazioni. “Mi ha detto che potevo venire quando volevo.”

Il mio stomaco si contorse. Michael? Lui, che in questi mesi mi aveva tranquillizzato dicendomi che stava pensando a me e a nostro figlio mentre ero via. Non avevo mai immaginato che avrebbe permesso a una sconosciuta di entrare senza avvisarmi, di prendere possesso della mia casa come se fosse normale.

La donna, visibilmente sorpresa dalla mia reazione, stava per parlare quando la interruppi: “Io sono sua moglie, e questa è ancora casa mia. E ora che sono tornata, credo che tu debba andartene.”

La donna sembrò un po’ disorientata, ma mantenne la calma. “Oh, davvero? Mi ha detto che era single,” disse, con un’espressione sorpresa ma senza imbarazzo.

Fu in quel momento che capii. Questo non era solo un malinteso. Michael, mio marito, mi aveva tradito. Ma non solo con lei. Con qualcun altro, e probabilmente non solo una volta.

Con un senso di determinazione che non sapevo nemmeno di avere, presi la donna e la condussi verso la cucina, dove Michael stava tranquillamente sorseggiando il suo caffè, come se nulla fosse accaduto.

“Chi è questo?” chiese la donna, guardando Michael.

Lui la guardò e sorrise, apparentemente tranquillo. “Buongiorno, ospiti! Sono Michael, e voi siete…?” disse, come se stesse invitando degli amici.

L’espressione sul mio volto doveva essere qualcosa di indescrivibile, perché Michael immediatamente capì che qualcosa non andava. “Aspetta, cosa?” disse, confuso.

“Questa donna ha aperto la porta con una chiave che le hai dato,” spiegai, cercando di controllare la rabbia che montava dentro di me.

Lui sembrò sinceramente confuso. “No, non è possibile. Non capisco.”

La donna, però, scosse la testa. “È Michael che mi ha dato la chiave. E mi ha detto che potevo venire quando volevo.”

A quel punto, ogni illusione si frantumò. Tutto ciò che avevo pensato fosse vero, tutto ciò in cui avevo creduto, stava cadendo a pezzi. Non riuscivo a credere che Michael avesse permesso a questa sconosciuta di entrare in casa nostra, di prenderne possesso.

“Michael,” dissi, con la voce ferma, “devi fare una scelta. O lei, o io. Ma non entrambe.”

Lui sembrò finalmente svegliarsi da quella sua calma apparente. “Mi dispiace,” mormorò, il volto rosso per l’imbarazzo. “Non pensavo che sarebbe andata così.”

“Non pensavi?” replicai, incredula. “Ma come puoi non aver pensato che fosse sbagliato? Come puoi permettere a qualcuno di entrare in casa nostra senza dirmelo? Mentre io stavo soffrendo in ospedale, tu hai permesso a questa donna di essere qui, con me fuori.”

La sua risposta fu una scusa che non riuscivo nemmeno a sentire. “Non volevo ferirti, non pensavo che sarebbe stato un problema.”

E lì, davanti a lui, capii che la fiducia che avevo riposto in lui era stata tradita. Non sapevo se potessi mai perdonarlo.

Con il cuore pesante e la mente confusa, decisi di fare qualcosa. “Andiamo subito a cambiare le serrature,” dissi con determinazione. “Non voglio che nessuno entri mai più senza il mio permesso.”

Guardai Michael negli occhi, aspettandomi un segno di pentimento, ma trovai solo un uomo che ormai non conoscevo più.

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