Roberto Benigni, leone d’oro alla carriera
Quasi un premio “chiamato”, nel settecentenario della morte di Dante Alighieri, per l’artista che più ha contributo a rendere popolare il poeta negli ultimi anni. Roberto Benigni riceverà il Leone d’oro alla carriera alla prossima mostra del Cinema di Venezia, che si terrà, come d’abitudine, tra fine agosto e inizio settembre, si spera stavolta con la presenza di pubblico e giornalisti.
Che Dante c’entri qualcosa, è lo stesso direttore della Mostra, Alberto Barbera, ad affermarlo nelle motivazioni della decisione: «Con ammirevole eclettismo, senza mai rinunciare a essere se stesso Benigni è passato dal vestire i panni dell’attore comico tra i più straordinari della pur ricca galleria di interpreti italiani, a quelli di regista memorabile in grado di realizzare film di enorme impatto popolare, per trasformarsi da ultimo nel più a apprezzato interprete e divulgatore della Divina Commedia dantesca».
L’attore e regista ovviamente si è detto commosso per l’onore: «Il mio cuore è colmo di gioia e gratitudine. È un onore immenso ricevere un così alto riconoscimento verso il mio lavoro». Benigni non è certo nuovo ai riconoscimenti, anzi ha vinto il più importante nel mondo del cinema, l’Oscar come miglior attore protagonista per La vita è bella, che ottenne anche il Cesar (l’Oscar francese).
Oltre a questo innumerevoli David di Donatello, e Nastri d’Argento. Il suo cinema non convince tutti, a tratti è apparso discontinuo, da capolavori, come il citato La vita è bella, a classici della comicità (Johnny Stecchino, Il mostro) con a fianco l’amata moglie Nicoletta Braschi, ad altri titoli forse più ambiziosi e meno riusciti, come Pinocchio e La tigre e la neve. Non a caso negli ultimi anni Benigni si è sempre più dedicato alla televisione, dove legge alla sua maniera classici senza tempo, come la Bibbia, la Divina Commedia e anche la Costituzione italiana.