Chico Forti, richiesta la semilibertà: “In carcere ha avuto una condotta esemplare, si è formato come pizzaiolo”
Dopo oltre due decenni di detenzione, Chico Forti potrebbe finalmente intravedere la libertà. La famiglia attende con ansia la decisione del tribunale.
Una richiesta di semilibertà è stata ufficialmente depositata presso il tribunale di sorveglianza per Chico Forti, l’uomo che ha trascorso più di 20 anni in carcere negli Stati Uniti. A presentare questa istanza è stata la sua famiglia, che spera di vedere finalmente una svolta in questa lunga e dolorosa vicenda. La notizia è stata confermata da Gianni Forti, zio di Chico, che ha condiviso con Fanpage.it i dettagli di questa iniziativa legale.
Chico Forti, che compirà 66 anni l’8 febbraio, è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, un crimine per il quale si è sempre dichiarato innocente. Nel marzo 2024, la premier Giorgia Meloni aveva annunciato il suo rientro in Italia, avvenuto pochi mesi dopo, il 18 maggio 2024. Ora Forti si trova nel carcere di Verona, dove continua a scontare la sua pena, ma con la speranza di poter accedere presto al regime di semilibertà.
La Famiglia di Chico Forti: “Siamo Fiduciosi su Questa Richiesta”
“Abbiamo seguito il percorso legale previsto dal nostro ordinamento,” ha spiegato lo zio Gianni Forti. “Gli anni trascorsi in Florida sono stati riconosciuti, quindi dovrebbe aver maturato i requisiti per accedere alla semilibertà. Gli avvocati stanno lavorando intensamente e confidiamo di avere risposte in tempi ragionevoli”.
Secondo Gianni Forti, i criteri che verranno valutati includono il comportamento esemplare di Chico durante la detenzione e l’assenza di precedenti penali. “Non vediamo ostacoli significativi che possano impedire questa decisione,” ha aggiunto. Tuttavia, la famiglia non conosce ancora i tempi precisi della risposta del tribunale.
Un Lungo Percorso per Dimostrare l’Innocenza
Negli ultimi anni, Gianni Forti si è impegnato con grande determinazione per riportare il nipote in Italia e dimostrare quella che ritiene essere una condanna ingiusta. “Sono convinto che si tratti di un errore giudiziario,” ha dichiarato. “Non c’è una sola prova concreta che giustifichi la condanna.”
Già nel dicembre 2020, l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato un imminente ritorno in Italia per Chico Forti, ma tutto sfumò a causa di problemi burocratici. Ora, con il trasferimento avvenuto nel 2024, la famiglia spera che sia finalmente arrivato il momento di chiudere questo doloroso capitolo.
Una Vita Dedicata alla Lotta per la Libertà
“Chico è sempre stato fiducioso,” ha raccontato Gianni Forti. “Ha combattuto con forza per dimostrare la sua innocenza, senza mai scendere a compromessi.” Nonostante le difficoltà, la famiglia continua a operare secondo le regole stabilite dal sistema giudiziario italiano, senza chiedere trattamenti privilegiati.
Nel frattempo, amici e avvocati visitano regolarmente Chico nel carcere di Verona, mentre Gianni mantiene contatti frequenti con lui telefonicamente. “In Florida sono andato centinaia di volte a trovarlo,” ha spiegato lo zio. “Ora l’obiettivo è iniziare una ‘terza vita’ dopo tutto questo tempo passato in prigione.”
L’Attesa della Decisione Finale
La strada verso la semilibertà non è ancora conclusa, ma la famiglia di Chico Forti rimane ottimista. “Confidiamo che questa storia possa finalmente trovare una soluzione,” ha concluso Gianni Forti. “Chico merita una nuova possibilità dopo tutti questi anni.”
La vicenda di Chico Forti continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica italiana, mentre si attende il verdetto del tribunale di sorveglianza che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo nella sua vita.