Ragazza di quindici anni trovata senza vita per presunta overdose: “Nel suo ultimo messaggio vocale gridava, l’hanno ammazzata”

Italia

Una tragedia sconvolgente ha colpito la comunità di San Bonifacio, in provincia di Verona, dove una ragazza di appena 15 anni è stata trovata morta in un appartamento lo scorso 27 gennaio. La vicenda, che ha lasciato attoniti familiari e amici, si intreccia con un contesto complesso fatto di droga, sospetti e relazioni pericolose. Le indagini sono ancora in corso, ma emergono dettagli inquietanti che delineano un quadro drammatico.

Poco prima di morire, la quindicenne aveva inviato un messaggio vocale ai genitori, nel quale urlava e chiedeva aiuto. “Nell’ultimo vocale ci implorava di salvarla”, ha raccontato il padre della ragazza durante i funerali, celebrati ieri presso la moschea di Verona. “In sottofondo si sentiva una donna che le intimava di dirci che stava bene”, ha aggiunto l’uomo, visibilmente sconvolto.

Secondo il padre, la figlia sarebbe stata vittima di un inganno. “Me l’hanno ammazzata”, ha dichiarato. “L’hanno attirata in trappola, portata in quella casa e poi le hanno somministrato una dose letale”. La famiglia è fermamente convinta che dietro questa tragica vicenda ci sia un disegno premeditato legato agli ambienti dello spaccio di droga.

Sospetti su una donna brasiliana e un uomo senza fissa dimora

Sin dai primi momenti, i familiari e gli amici della ragazza hanno puntato il dito contro una donna brasiliana, ritenuta vicina al mondo della droga e sospettata di aver avuto un ruolo chiave nella vicenda. “Nell’ultimo periodo girava spesso con questa donna che non mi piaceva”, ha raccontato un’amica della giovane. Anche la sorella della vittima ha espresso preoccupazione per le frequentazioni della ragazza: “Stava con persone molto più grandi di lei, che si approfittavano della sua giovane età”.

Le indagini della procura di Verona si stanno concentrando su un uomo senza fissa dimora, che potrebbe aver venduto alla ragazza la dose fatale. Tuttavia, al momento l’uomo risulta irreperibile. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per “morte in conseguenza di altro reato”, ma non sono stati ancora effettuati arresti.

Una vita segnata dalla droga

La quindicenne non era nuova a problemi legati alla droga. Da anni lottava con questa dipendenza e in passato era stata ospite di una comunità per cercare di uscire dal tunnel. Negli ultimi tempi, però, sembrava essere ricaduta nel vortice, frequentando ambienti e persone legate al mondo dello spaccio.

“Un mio conoscente mi ha detto di averla vista l’ultima volta alla stazione di San Bonifacio con i vestiti strappati”, ha riferito la sorella, aggiungendo che la ragazza sembrava sempre più vulnerabile e in balia di persone senza scrupoli.

Secondo quanto raccontato da amici e parenti, la giovane potrebbe essere stata drogata con sostanze come crack o eroina, che le avrebbero provocato danni irreparabili. Gli investigatori stanno ora aspettando i risultati degli esami tossicologici, che saranno fondamentali per accertare l’esatta causa del decesso.

La disperazione della famiglia

Il dolore dei genitori è straziante. Durante i funerali, il padre non ha nascosto la sua rabbia e il suo desiderio di giustizia: “Voglio sapere chi l’ha portata via da noi. Era solo una bambina”. La madre, distrutta dal dolore, ha preferito non rilasciare dichiarazioni pubbliche, ma il suo silenzio parla più di mille parole.

La famiglia è convinta che la ragazza sia stata “venduta” a qualche pusher da persone che si approfittavano della sua fragilità. “Non era in grado di difendersi da certe situazioni”, ha detto un parente stretto. Gli amici più vicini hanno confermato che negli ultimi tempi la giovane sembrava sempre più isolata e circondata da individui poco raccomandabili.

Questa tragica vicenda solleva interrogativi importanti sul fenomeno della droga tra i giovani e sulla necessità di proteggere i minori da ambienti pericolosi. La comunità di San Bonifacio è sotto shock e chiede risposte rapide e chiare da parte delle autorità.

Gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per ricostruire gli ultimi giorni della ragazza e identificare i responsabili. “Non ci fermeremo finché non avremo giustizia”, ha dichiarato il padre della vittima.

Questa storia deve servire come monito per tutti. La diffusione della droga tra i giovani è un problema che richiede interventi urgenti da parte delle istituzioni, delle scuole e delle famiglie. È fondamentale sensibilizzare i ragazzi sui pericoli delle sostanze stupefacenti e offrire loro il supporto necessario per affrontare eventuali difficoltà.

La morte della quindicenne di San Bonifacio non deve essere vana. Deve spingere tutti a riflettere e ad agire per evitare che altre famiglie vivano un dolore così grande.

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