Dopo 29 anni apre una confezione di Ovetti Kinder: ecco com’è il cioccolato
Dario Pietrobono, uno dei più grandi collezionisti di Sorpresine Kinder in Italia, ha deciso di condividere la sua vasta raccolta, raccontando storie e curiosità legate agli oggetti più rari
Dario Pietrobono è uno dei collezionisti più noti in Italia quando si parla di Sorpresine Kinder. La sua collezione conta oltre 40.000 pezzi, alcuni dei quali sono stati i protagonisti di un fenomeno che ha segnato la storia degli Ovetti Kinder. Altri, invece, sono rimasti prototipi, mai visti dai consumatori. In un’intervista a Fanpage.it, Pietrobono ha raccontato che nella sua raccolta si può trovare davvero di tutto: dalle sorprese iconiche che hanno fatto la storia dei famosi ovetti al materiale che avrebbe dovuto rimanere segreto.
Negli ultimi mesi, ha deciso di aprire le porte della sua incredibile collezione al pubblico. Ha iniziato a documentare la sua raccolta pubblicando un documentario su YouTube, dove ha mostrato ogni dettaglio dei suoi pezzi rari. Successivamente, ha dato il via a una serie di video di unboxing, dove apre prodotti sigillati, tra cui scatole di ovetti ancora incartati.
La pratica dell’unboxing è ormai diventata una tendenza molto popolare sul web, soprattutto tra gli appassionati di collezionismo. Si vedono infatti video su YouTube dove vengono aperti vecchi box di Carte Pokémon dal valore di migliaia di euro. Tuttavia, tra una carta e un ovetto di cioccolato c’è una grande differenza: le carte non sono deperibili, mentre il cioccolato, nel caso degli ovetti, può essere soggetto a deterioramento, soprattutto dopo decenni.
Cosa ha trovato Dario tra i suoi ovetti
Durante le sue aperture di prodotti sigillati, Dario ha trovato alcune vere e proprie reliquie. Un esempio è la scatola di Ovetti Croccobulli, parte della collezione del 1995, e quella dei Fantasmini del 1996. Questi erano gli anni d’oro per le Sorpresine, con una produzione che ha visto milioni di pezzi venduti, spot in televisione e mercati di scambio a cielo aperto durante l’intervallo delle partite.
Quello che emerge con forza è l’effetto nostalgia: non solo per chi ha vissuto quegli anni, ma anche per la ritrovata autenticità degli oggetti, che arrivano direttamente dagli anni ‘90. Ciò che colpisce, però, è lo stato del cioccolato. Sebbene la scadenza naturale sia stata superata da tempo, alcuni pezzi sono rimasti in condizioni migliori di altri, mentre altri hanno subito il deterioramento a causa delle condizioni di conservazione.
Il deterioramento del cioccolato
In alcuni casi, il cioccolato si è macerato, assumendo una colorazione scura e poco invitante, mentre in altri casi si è completamente polverizzato. Questa polvere ha lasciato visibile la sorpresina contenuta all’interno dell’ovetto, ormai priva di qualsiasi residuo di cioccolato. Le differenze nelle condizioni di conservazione dipendono da fattori esterni come il calore, il freddo, la luce e l’umidità, che hanno avuto un impatto diretto sullo stato del cioccolato.
L’incredibile viaggio di Dario Pietrobono con la sua collezione non solo racconta la storia dei prodotti iconici ma offre anche uno spunto di riflessione sulla passione per il collezionismo e sull’importanza di preservare la memoria di un’epoca che ha segnato l’infanzia di milioni di ragazzi.