Mia figlia vuole mettermi in una casa di riposo per prendersi i miei soldi. Ho deciso di darle una lezione di vita
Cari amici, lasciate che vi racconti di mia figlia, Anna, che sembra aver perso la testa. Pensa che solo perché ho 90 anni, dovrei essere spedita in una casa di riposo come un vecchio mobile. Io non sono pronta per una casa di riposo; ho ancora molta vita davanti a me.
Quindi, gliel’ho detto chiaro e tondo: “Se non vuoi prenderti cura di me, mi prenderò cura da sola. Ho i miei risparmi e li userò per assumere un badante e restare qui nella mia casa.”
Beh, questo l’ha fatta arrabbiare più di una gallina bagnata! A quanto pare, contava di mettere le mani sui miei soldi. Adesso fa i capricci perché il suo piano non funzionerà. Per lei, io sono solo una vecchia che può fornire i soldi di cui ha “urgente” bisogno.
È passato più di un mese dall’ultima volta che mi ha visitata o chiamata. E si è persino presa la briga di dirmi di non disturbarla finché non sarò pronta a portare il mio sedere in una casa di riposo. Immaginate di avere 90 anni e di avere solo una figlia. In questi giorni continuavo a pensare a come Dio non mi abbia dato un figlio maschio, o un’altra figlia. Qualcuno che mi avrebbe dato un po’ di affetto.
L’avvocato iniziò a parlare: “Signora Anna, sua madre ha deciso di prendere il controllo delle sue proprietà e del suo benessere. Ha legalmente affidato i suoi risparmi e la sua casa a un fondo fiduciario, con istruzioni chiare che garantiscono il suo comfort e la sua cura senza interferenze.”
Settimane passarono, e la casa era più tranquilla senza le visite di Anna. Ma era una tranquillità pacifica, riempita dal canto degli uccelli fuori e dalle mie canzoncine. Le mie giornate erano piene di letture, giardinaggio e della compagnia di una badante che si prendeva davvero cura di me.
Una sera, mentre eravamo seduti a cena, il telefono squillò. Era Anna. La sua voce era più dolce, più sommessa. “Mamma, mi dispiace. Mi rendo conto di quanto ho sbagliato. Possiamo ricominciare?”
Feci un respiro profondo e risposi: “Anna, non è mai troppo tardi per cambiare. Possiamo ricominciare, ma devi capire che ora le cose saranno diverse. Il rispetto e l’amore devono venire prima di tutto.”
Un nuovo inizio
Anna iniziò a visitarmi più spesso, questa volta con vero affetto e rispetto. La nostra relazione si riparò lentamente, e lei sviluppò persino un buon rapporto con la mia badante. Vidi che la lezione aveva fatto effetto. Aveva capito che le sue azioni avevano conseguenze e che il vero amore per un genitore si dimostra con il rispetto e la cura, non con l’avidità.
Mentre sono seduta qui oggi, sorseggiando il mio tè e guardando il tramonto, sono grata per la forza che ho trovato dentro di me. Potrò avere 90 anni, ma sono ancora capace di prendere le mie decisioni e vivere la mia vita alle mie condizioni. Io e Anna abbiamo trovato un nuovo accordo, e la mia casa è di nuovo piena di amore e rispetto.
Questa esperienza mi ha insegnato che non è mai troppo tardi per difendere se stessi, per pretendere il rispetto che si merita e per insegnare a chi ci sta intorno il vero significato dell’amore e della famiglia.