Sinner racconta la breve telefonata con i genitori dopo gli Australian Open: una sola domanda

Italia

Dopo la vittoria agli Australian Open, Jannik Sinner si prende una pausa per ricaricarsi fisicamente e mentalmente, facendo visita a casa sua a Sesto

Jannik Sinner ha deciso di prendersi una pausa dopo la sua straordinaria vittoria agli Australian Open, per ricaricare le batterie sia fisicamente che mentalmente. Su indicazione dei medici, ha rinunciato al torneo di Rotterdam e anche all’incontro con il presidente Mattarella a Roma, un appuntamento che avrebbe celebrato i successi degli atleti italiani nel 2024. Ma per Sinner, quale posto migliore per riprendersi se non Sesto San Giovanni, il suo amato paese natale?

Come nel 2024, dopo la vittoria con Zverev, Jannik ha subito chiamato casa. “Ho chiamato solo per verificare che fosse tutto ok, una cosa veloce”, ha raccontato, spiegando che la sua unica preoccupazione era accertarsi che a casa tutto andasse bene. Sua mamma Siglinde e suo papà Hans Peter sono rimasti in Italia, a seguire la finale in TV, mentre suo fratello Mark è volato in Australia per tifare dal vivo per il suo campione.

A Sinner, il ritorno a casa dopo l’esploit australiano sembra essere una vera necessità. Non è un caso che abbia definito la presenza di Mark accanto a lui come la cosa più bella del torneo. La sua connessione con le sue radici è molto forte, e un ritorno a Sesto San Giovanni gli permetterebbe di staccare la spina, come fece a Natale.

Il suo obiettivo prossimo, dopo questa pausa, sarà il torneo di Doha (17 febbraio), la prima volta per lui in carriera. Inoltre, c’è una questione più pratica da affrontare: trovare lo spazio per il trofeo vinto agli Australian Open, visto che la sua casa a Monte Carlo è troppo piccola per ospitarlo. Quindi, Sesto potrebbe essere la location perfetta.

L’estate porterà Sinner a prepararsi per il Sunshine Double negli Stati Uniti, con i tornei di Indian Wells e Miami. Dopo di che, sarà la volta della terra rossa, ma la vera sfida si presenterà con la sentenza del ricorso della WADA al TAS, che lo attende per i prossimi mesi. Un periodo intenso, che lo metterà alla prova sia fisicamente che mentalmente.

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