Avvelena la figlia di un anno e riprende la scena per farsi notare sui social: “Definito un atto di tortura”

Italia

Una madre australiana ha somministrato farmaci pericolosi alla figlia di un anno per aumentare i suoi follower sui social, causando danni gravi e interventi chirurgici.

Una madre di 34 anni del Queensland è stata accusata di aver somministrato medicinali pericolosi alla sua figlia di un anno, causando danni fisici gravissimi. L’intento della donna, secondo le autorità, era quello di aumentare la sua visibilità sui social media e raccogliere denaro attraverso video in cui mostrava la figlia in condizioni di apparente malessere. La donna è stata arrestata con cinque capi d’imputazione per somministrazione di veleno, tre per reati con oggetti pericolosi e un’accusa di tortura, sfruttamento minorile e frode.

Secondo le indagini, la madre avrebbe somministrato farmaci non autorizzati alla bimba tra il 6 agosto e il 15 ottobre dell’anno precedente, anche utilizzando false prescrizioni mediche. La polizia ritiene che la donna abbia pubblicato video della figlia sofferente per attirare follower e donazioni in denaro. La bambina è stata costretta a sottoporsi a interventi chirurgici al cervello a causa delle gravissime complicazioni provocate dall’avvelenamento.

Il giudice del tribunale di Brisbane ha deciso di riservarsi la decisione sulla richiesta di scarcerazione su cauzione della donna, dopo aver appreso che la bambina era stata ricoverata in ospedale a causa degli abusi subiti. Gli inquirenti hanno descritto le sue azioni come una vera e propria tortura. La polizia sostiene che, senza l’avvelenamento, la bimba non avrebbe dovuto affrontare due cicli di interventi chirurgici al cervello, complicazioni che hanno messo a rischio la sua vita.

Nonostante i gravi danni alla figlia, la donna aveva creato una raccolta fondi tramite crowdfunding, raccogliendo circa 60.000 dollari, sostenendo che il denaro fosse necessario per le cure della piccola. Gli inquirenti hanno chiarito che le condizioni mediche della bimba, seppur serie dalla nascita, non giustificavano gli interventi così estremi, e che la madre aveva agito solo per guadagno personale.

Questa vicenda scioccante ha sollevato molte domande sulle conseguenze dei social media e su come la ricerca di visibilità possa portare a comportamenti estremi e dannosi, in particolare per i più vulnerabili.

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