Alessia Pifferi ha ottenuto una proposta di nozze mentre era in carcere: ecco i dettagli
Lo scorso 24 agosto, nel giorno del suo compleanno, Alessia Pifferi, la donna di Ponte Lambro (Milano) condannata all’ergastolo per la morte della figlia Diana di 18 mesi, ha ricevuto una proposta di matrimonio mentre si trovava nel carcere di Vigevano. La lettera, che le è arrivata in modo inaspettato, recita: “Hai fatto bene a lasciar morire la tua piccola Diana in quel modo… e mi sono innamorato di te”, una dichiarazione scioccante che ha lasciato Alessia sorpresa, ma anche determinata a rispondere.
Nonostante il contenuto macabro e disturbante della lettera, Alessia ha risposto positivamente, accettando la proposta di matrimonio e chiedendo all’anonimo mittente di inviarle una foto e di rivelare la propria età. La risposta di Alessia, riportata nel dettaglio durante la trasmissione Quarto Grado, si conclude con una promessa di un futuro insieme, a patto che l’uomo la “tiri fuori dal carcere e la porti via da questo inferno”. La donna, rimasta vedova dopo la morte del marito, ha così espresso la sua disponibilità ad intraprendere una nuova vita, nonostante le circostanze controverse e la sua attuale condizione legale.
Dopo questa risposta, il contatto con il misterioso uomo si è interrotto, e la sua identità resta tuttora sconosciuta. Secondo quanto spiegato dal legale di Alessia, Alessia Pontenani, l’uomo potrebbe essere un stalker di Roma che sta tentando di manipolare la situazione, già noto per aver perseguitato un’altra persona. Attualmente, le autorità stanno investigando sull’identità del proponente, poiché sembra essersi spacciato per una persona che non ha legami diretti con la vicenda.
La legale ha definito la reazione di Alessia come un ulteriore segno di una condizione psicologica instabile, suggerendo che la donna potrebbe necessitare di cure e attenzioni costanti. Secondo Pontenani, questo comportamento dimostra un possibile vizio di mente che potrebbe influire sull’interpretazione della condotta di Alessia. Per questa ragione, la difesa ha presentato una richiesta di nuova perizia psichiatrica. L’obiettivo è quello di ottenere una valutazione indipendente che possa portare ad una revisione della condanna. Il prossimo 29 gennaio, Alessia sarà nuovamente chiamata in tribunale per l’udienza di appello, dove si discuterà se sia necessario prendere in considerazione un eventuale incapacità di intendere e di volere al momento del crimine.
La condanna di Alessia Pifferi, accusata di omicidio volontario aggravato, continua a sollevare interrogativi sul suo stato psicologico e sulle sue reali responsabilità. Il ricorso a una nuova perizia psichiatrica, che sarà discusso in appello, potrebbe influire significativamente sull’esito finale del processo e determinare un cambiamento nella valutazione legale della donna.
Il caso di Alessia Pifferi rimane uno dei più discussi e controversi, con le indagini ancora in corso e una lotta legale che potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro della donna.