Donna racconta le violenze subite dal marito carabiniere per un commento sul Napoli e la Juve
Dopo vent’anni di violenze fisiche e psicologiche, una donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito. In Tribunale ha parlato apertamente delle sue sofferenze.
Una testimonianza drammatica quella che è emersa in tribunale a Torino, dove una donna ha raccontato anni di violenze fisiche e psicologiche subite dal marito, un carabiniere del nucleo radiomobile. Dopo vent’anni di maltrattamenti, minacce e insulti, la donna ha finalmente avuto il coraggio di denunciare il suo aggressore, scegliendo di guardarlo negli occhi in aula, rifiutando il paravento per proteggere la sua identità.
La violenza che è durata vent’anni
La donna ha raccontato la violenza quotidiana che ha subito, un tormento fatto di insulti, minacce di morte e botte, spesso davanti ai loro figli. Le frasi come: “Se te ne vai da questa casa, te ne vai sdraiata” o “Pezzente”, erano solo alcune delle offese a cui era costretta ad assistere. La donna ha spiegato che il marito trovava qualsiasi occasione per picchiarla, persino per una battuta sul calcio durante una partita di Juve-Napoli.
Oltre alla violenza fisica, la donna viveva anche con la paura delle minacce. Il marito, un carabiniere, le diceva continuamente che nessuno le avrebbe creduto, sfruttando la sua posizione per intimidire e tenere la famiglia sotto controllo.
I figli testimoniano la paura e il terrore
I figli, che all’epoca erano piccoli, hanno confermato quanto vissuto in casa. “Papà sbatteva il piatto sul tavolo, insultava tutti e ci faceva vivere con un terrore costante“, ha dichiarato uno dei figli, spiegando anche che il padre minacciava di fare i posti di blocco per impedire loro di frequentare i nonni. Durante la pandemia, il marito chiedeva anche del vaccino e insultava la madre, creando un clima di ansia e tensione.
Finalmente, dopo l’ennesima violenza, la donna e i figli hanno trovato il coraggio di denunciare. Il processo per maltrattamenti è ora in corso e, mentre il marito è stato allontanato da casa, il Tribunale sta valutando le accuse. La testimonianza della donna e dei figli ha portato alla luce la brutalità e il controllo psicologico subito dalla famiglia per anni.
Questa vicenda sottolinea l’importanza di rompere il silenzio e denunciare la violenza, un passo fondamentale per fermare un ciclo di abusi che spesso sembra senza via d’uscita.