Papa Francesco: “Abbiate a cuore i carcerati, molti all’esterno sono più colpevoli”

Italia

Nella prima puntata del 2025, la trasmissione “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, in onda sul Nove, ha accolto un ospite speciale: Papa Francesco. Durante l’intervista, il Pontefice ha presentato la sua autobiografia, Spera, e affrontato temi di grande rilevanza, come la pace in Medio Oriente, l’immigrazione e il calo delle nascite in Italia. Non è la prima volta che Bergoglio partecipa alla trasmissione di Fazio; era già successo circa un anno fa e, prima ancora, quando il programma veniva trasmesso su Rai 3.

Il Papa sulla tregua a Gaza: “La pace richiede coraggio”

Fabio Fazio ha aperto l’intervista con una domanda sul recente incidente domestico del Papa, che ha rassicurato: “Il braccio sta meglio, si muove bene.” Da qui, il dialogo si è spostato sulla tregua appena iniziata a Gaza, con il rilascio delle prime tre donne israeliane prigioniere di Hamas.
“La pace è sempre superiore alla guerra, ma richiede coraggio,” ha dichiarato Francesco, ribadendo la necessità di una soluzione basata sul principio di “due popoli, due Stati” per Israele e Palestina. “Alcuni sono disponibili, altri no. Dobbiamo convincere con una retorica mite,” ha aggiunto il Papa, sottolineando il bisogno di dialogo per raggiungere una pace duratura.

La speranza e l’impegno verso i carcerati

Papa Francesco ha espresso preoccupazione per la mancanza di speranza nel mondo moderno, ricordando che “la speranza non delude.” Parlando dei carcerati, il Pontefice ha citato la sua storica apertura della Porta Santa al carcere di Rebibbia, descrivendo la sua profonda vicinanza a chi vive situazioni difficili: “Ogni giovedì santo, quando ero nell’altra diocesi, lavavo i piedi ai detenuti. L’ho fatto anche da Papa. Mi fanno tenerezza. Noi tutti abbiamo delle cadute, e dobbiamo ringraziare Dio se ci rialziamo. Non dimentichiamo i carcerati; molti di loro sono meno colpevoli di chi sta fuori.”

Sui conflitti e i migranti: un appello all’umanità

Papa Francesco ha definito la guerra “una sconfitta dell’umanità,” riferendosi ai conflitti in corso in Ucraina e tra Palestina e Israele. Ha poi affrontato il delicato tema dei migranti, proponendo una visione basata sull’accoglienza e sull’integrazione. “Il migrante va assunto, accompagnato, promosso e integrato. In Argentina siamo riusciti a farlo, e tutti ne hanno beneficiato,” ha detto il Papa, evidenziando che la mancata integrazione può generare problemi sociali.

In riferimento alla situazione italiana, Bergoglio ha osservato che il Paese ha un’età media molto alta – circa 46 anni – e un grave calo delle nascite. “Se non fate figli, fate entrare i migranti. È un problema che deve essere risolto, soprattutto nel Sud Italia,” ha ammonito, definendo “una disgrazia” eventuali politiche restrittive sull’immigrazione, come quella ipotizzata dal presidente USA Donald Trump.

Shoah: “Un dolore e una vergogna per l’umanità”

Rievocando la tragedia della Shoah, il Papa ha espresso un profondo sentimento di pietà e vergogna: “Noi uomini siamo stati capaci di fare quello. È stata una vergogna e un dolore umano senza pari.”

Parlando della sua autobiografia Spera, Bergoglio ha rievocato momenti personali legati alla sua elezione a Papa. “Quando mi hanno eletto, ho pensato: ‘Sono pazzi, ma che si faccia la volontà di Dio,’” ha scherzato. Ha anche raccontato del suo primo “inciampo” da Pontefice: “Stavo andando a salutare un cardinale in sedia a rotelle e non ho visto uno scalino. Così, il Papa ‘infallibile’ ha cominciato con una cosa fallita.”

L’intervista ha mostrato un Papa vicino alle difficoltà quotidiane della gente, capace di affrontare con umiltà e profondità temi di grande rilevanza sociale e spirituale. Per ulteriori aggiornamenti, continua a seguire le prossime puntate di “Che Tempo Che Fa”.

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