Strazio e folla ai funerali della ragazza di 13 anni morta nello schianto a tutta velocità: “La vita non è un gioco sui social”
Commozione e dolore hanno pervaso oggi la basilica di San Nicolò a Lecco, dove si sono svolti i funerali della 13enne morta dopo sei giorni di ricovero a seguito del tragico incidente avvenuto ad Abbadia Lariana. L’auto su cui viaggiava, una BMW guidata da un 22enne ora indagato per omicidio stradale, si è schiantata contro un muretto nelle prime ore del mattino, vicino all’imbocco della superstrada 36. Il sinistro ha lasciato feriti lievemente il conducente e un 19enne proprietario del veicolo, mentre la giovane, seduta sui sedili posteriori, era stata ricoverata in condizioni critiche fino al tragico epilogo.
Un incidente annunciato: alta velocità e un video su TikTok
Le indagini, condotte dai carabinieri di Lecco e coordinate dalla Procura locale, stanno valutando se ci siano state aggravanti, come guida in stato di ebbrezza o alta velocità, che potrebbero rendere ancora più gravi le accuse contro il guidatore. Secondo i testimoni, la BMW procedeva a una velocità eccessiva, circostanza confermata anche da un video pubblicato su TikTok pochi minuti prima dello schianto. Nelle immagini si vede l’auto sfrecciare a velocità pericolosa, con il tachimetro visibile e alcune bottiglie nell’abitacolo, segni di una possibile imprudenza alla base della tragedia.
L’ultimo saluto alla 13enne: “La vita non è un reel sui social”
Nel pomeriggio del 18 gennaio, amici, compagni di scuola e l’intera comunità di Lecco si sono riuniti per dare l’ultimo saluto alla 13enne. Tra i presenti c’erano anche il sindaco Mauro Gattinoni e i compagni di classe della scuola media frequentata dalla giovane. Un momento particolarmente toccante è stato il rilascio in cielo di decine di palloncini bianchi e rosa, accompagnati da un silenzio carico di emozione.
Durante l’omelia, il prevosto di Lecco, don Bortolo Uberti, ha lanciato un appello ai giovani presenti: “La vita non è un video sui social, non è un reel che ricomincia una volta finito. È unica e preziosa, e va custodita con cura”. Con parole profonde, don Uberti ha invitato i ragazzi a distinguere il reale dal virtuale, sottolineando che la vera felicità non si trova nella trasgressione o nei like, ma nel costruire affetti autentici e amicizie profonde.
“Sarebbe troppo facile dire che lei è stata sfortunata”, ha proseguito il sacerdote. “Io chiedo a tutti di non pensare che a loro andrà sempre bene, perché così facendo le fareste un torto. Rimaniamo insieme, sulla stessa barca, anche nei momenti più difficili. Lei ci lascia il compito di vivere anche per lei”.
Una tragedia che scuote una comunità intera
Questo tragico incidente ha sollevato riflessioni importanti, non solo per le vite spezzate o rovinate dalla negligenza al volante, ma anche per l’uso sconsiderato dei social media, che a volte immortalano momenti di leggerezza che si trasformano in tragedie.
La comunità di Lecco piange una giovane vita spezzata troppo presto e si interroga su come sensibilizzare i più giovani sull’importanza della prudenza, del rispetto delle regole e di una vita consapevole. Le indagini continuano, nella speranza di chiarire le circostanze che hanno portato a questa tragedia.