«Non riesco a dormire a casa per paura che papà faccia del male alla mamma», il racconto di una giovane di 13 anni previene un femminicidio
A Torino, una ragazzina di 13 anni ha trovato il coraggio di denunciare il padre, ponendo fine a un lungo incubo di violenze e minacce che durava da mesi. Il suo racconto dettagliato e preciso ha portato all’arresto dell’uomo, che non accettava la separazione dalla moglie e progettava di ucciderla.
Il racconto in classe e l’intervento decisivo
La storia è emersa dopo un episodio avvenuto durante una lezione, quando la ragazzina si è accasciata sul banco, sembrando avere un malore. Dopo essere stata portata in ospedale, i medici non hanno riscontrato problemi fisici, ma un’insegnante attenta ha intuito che dietro i sintomi ci fosse un altro tipo di disagio. La giovane è stata indirizzata a uno psicologo scolastico, dove ha rivelato il dramma familiare che stava vivendo: il padre, spesso armato di coltelli, minacciava di uccidere la madre. “Non riuscivo a dormire, sentivo il rumore dei coltelli e dei passi di mio padre. Avevo paura che uccidesse mia madre mentre dormiva”, ha raccontato la ragazza. Il suo coraggio ha rappresentato un punto di svolta, permettendo di fermare il ciclo di violenza che durava ormai da mesi.
L’arresto e il nuovo inizio della famiglia
La testimonianza della tredicenne, raccolta in un verbale di quattro pagine, ha dato avvio a un’indagine rapida che ha portato all’arresto del padre, un uomo di 52 anni. È stato condannato a due anni di reclusione con la condizionale, con l’obbligo di frequentare un centro per uomini violenti. La madre, con le sue due figlie, ha iniziato una nuova vita, lontana dall’incubo delle violenze domestiche. Dopo aver frequentato un corso come operatrice socio-sanitaria, ha trovato un impiego stabile e ora si definisce autonoma, decisa a garantire alle sue figlie un futuro sereno.
Un esempio di intervento efficace
Questa vicenda rappresenta un esempio positivo di intervento tempestivo e giustizia. Il “codice rosso” e l’indagine rapida hanno garantito la protezione della famiglia. La determinazione della tredicenne e la sensibilità dell’insegnante hanno permesso di evitare il peggio. Il coraggio di una giovane ragazza, insieme alla prontezza delle autorità, ha messo fine a una situazione che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche.