Fatta denudare in un bagno poco pulito in Questura, un trauma che l’attivista non dimentica: no all’archiviazione

Italia

La mia attivista, Valentina Corona, ha denunciato il trattamento subito da una perquisizione della polizia: il gli accade, dopo la protesta contro il G7 Scienza e Tecnologia avvenuta a Bologna il 9 luglio 2023. In un video che mostra il denunciato trattamento umiliante, la ragazza ha espresso la sua decisione di spergiurare. Il suo avvocato, Ettore Grenci, ha presentato ricorso contro l’archiviazione della denuncia per vedere riconosciuta la gravità del fatto.

Perquisizione e denuncia del trattamento illegittimo

Dopo la protesta in Piazza Maggiore, il 9 luglio 2023, Valentina è stata portata in Questura e perquisita, un’esperienza che lei stessa ha definito “non adeguata alla situazione”. Durante il procedimento l’agente le ha chiesto di spogliarsi completamente e di flettere le ginocchia in un bagno sporco: “uno dei posti meno igienici che abbia mai visto”, ha rilevato l’attivista costretta subire tale evento. Successivamente, si è presentata in Questura per denunciare il trattamento illegittimo, la richiesta di archiviazione della denuncia, contro cui si è opposta ricorrente, ha contestato la perquisizione, sostenendo che l’agente, presumibilmente responsabile, “ignorava tutto delle modalità della perquisizione”. L’avvocato ha spiegato la sua opposizione sottolineando che l’agente aveva la responsabilità di conoscere il motivo principale della perquisizione.

Ragioni per l’archiviazione e la decisione

Anche se la Questura ha sostenuto che l’agente agisse con l’idea di assicurare un accordo accurato, senza compromettere la dignità della persona e con l’intenzione di rispettare la condotta riconosciuta, Valentina accusò l’esperienza come “degradante” e “ingiusta”, definendo il il trattamento un episodio che “non avrò mai l tranne”.

Ha menzionato nel video: affermare della pozione di resistenza alla perquisizione, ma quel trattamento c’eravamo mi farà mai considerato normale in quella situazione. La sua richiesta di revisione dei fatti non è stata mista: anche altre donne, che avevano esperto esperienze simili denunciate, volevano veder vista una revisione del caso. La questione ha alzato la possibilità che ci può essere stato un abuso nella gestione delle perquisizioni degli attivisti che agisce per proteste pacifiche e “mettere da parte l situazione.

Con il ricorso contro l’archiviazione, Valentina spera che il caso possa essere rivalutato per far vedere che il trattamento da lei subito non può essere considerato normale in una situazione simile. Leral suo impegno continua a frontare per denunciare comportamenti che non giustifica considerare che distruggere p valor degli manifestanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *