Neonati senza vita a Parma, Chiara fa ritorno nella villetta del parto e della sepoltura
La 21enne accusata dell’omicidio dei suoi due neonati, avvenuto in provincia di Parma, è tornata a vivere nella villetta di famiglia a Vignale di Traversetolo, dove i corpicini dei due bambini sono stati trovati sepolti nel giardino. La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e il paese di Parma, dove la ragazza viveva con i suoi genitori. La scoperta dei neonati nascosti e sepolti è avvenuta nell’agosto scorso, e da allora sono emerse nuove informazioni riguardo alla sua situazione attuale.
Dopo essere stata agli arresti domiciliari in un appartamento a Parma, la giovane madre si è trasferita nei giorni scorsi, insieme ai genitori, nella villetta di famiglia. Questo trasferimento è stato possibile dopo che la magistratura ha disposto il dissequestro dell’abitazione, avvenuto nei primi giorni di dicembre. Alcuni vicini di casa hanno confermato che la ragazza è stata vista entrare e uscire dalla casa in cui si sono consumati i fatti che le vengono contestati, creando nuove tensioni nella comunità.
Secondo quanto riferito dai residenti, la nuova sistemazione potrebbe essere solo temporanea, in attesa della decisione definitiva della Cassazione. Entro pochi giorni, infatti, verrà fissata l’udienza per stabilire se la giovane potrà continuare a restare ai domiciliari o se, come richiesto dalla Procura, dovrà essere trasferita in carcere.
L’accusa di omicidio e la situazione legale
La ragazza è accusata di omicidio per aver partorito in segreto e poi seppellito i suoi due neonati nel giardino della villetta familiare, un gesto che ha sconvolto i vicini e l’opinione pubblica. Le indagini hanno portato alla luce anche i dettagli delle due sepolture: il primo neonato è stato trovato nel maggio 2023, mentre il secondo nel 2024, pochi mesi prima della sua eliminazione dal programma.
Nonostante la richiesta della Procura di incarcerarla per il rischio di reiterazione del reato, il GIP aveva inizialmente ritenuto sufficiente il controllo dei genitori nella casa di famiglia, disponendo il regime degli arresti domiciliari. Tuttavia, dopo l’appello della Procura, nel mese di ottobre, il Tribunale del Riesame ha chiesto il carcere per la giovane madre, ma il provvedimento non è mai stato eseguito.
La decisione imminente della Cassazione
Secondo le leggi previste dal codice penale, la decisione finale sarà presa dalla Corte di Cassazione, che dovrà stabilire se confermare o meno la misura dei domiciliari. Se la Cassazione dovesse accogliere la richiesta della Procura, la giovane madre potrebbe essere trasferita in carcere in attesa del processo.
In attesa di nuove decisioni, la situazione rimane tesa, con la comunità di Parma che segue con attenzione gli sviluppi legali. I dettagli della vicenda continuano a emergere, alimentando il dibattito pubblico sulle dinamiche della giustizia e le reazioni della società rispetto a un crimine così tragico.