“Se c’è questo pezzo di me**a non parlo”: Donzelli insulta cronista del Fatto che ha pubblicato le chat di Fdi
Un audio pubblicato da Il Fatto Quotidiano ha rivelato un duro attacco verbale del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli contro il giornalista Giacomo Salvini, autore del libro Fratelli di chat. Il responsabile organizzazione di FdI, intercettato mentre entrava alla Camera dei deputati, ha apostrofato il cronista con un insulto pesante, dichiarando di non voler rispondere alle domande dei giornalisti finché lui fosse stato presente.
L’audio, riportato dal sito del quotidiano, cattura il momento in cui Donzelli, circondato dal suo staff, afferma: “Con onestà e sincero vi dico che finché c’è questo pezzo di merda non parlo con i giornalisti, con affetto”. Rivolgendosi agli altri cronisti presenti, ha ribadito: “Io capisco che per rispetto a lui allora non parlate con me, ma io finché c’è questo pezzo di merda non parlo”. Il deputato ha poi aggiunto che non intendeva discutere ulteriormente, concludendo: “Non è il modo, ne parleremo in tribunale”.
Il libro di Giacomo Salvini, Fratelli di chat, raccoglie conversazioni private tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i membri del suo partito, risalenti al periodo 2018-2024. Tra i temi trattati, emergono anche tensioni interne tra Fratelli d’Italia e Lega, risalenti a quando i due partiti non erano ancora alleati di governo. L’opera ha suscitato polemiche tra gli esponenti di FdI, che hanno accusato il giornalista di aver violato la privacy per fini commerciali.
In una dichiarazione successiva, Giovanni Donzelli ha cercato di ridimensionare l’accaduto, sostenendo che si trattasse di una conversazione privata. “Massimo rispetto per i giornalisti quando fanno il loro lavoro in modo chiaro e trasparente, perché sono in servizio alla democrazia. Normalmente non uso parolacce in pubblico, non mi appartiene, non è il mio linguaggio”, ha affermato. Tuttavia, ha confermato la sua posizione critica nei confronti di Salvini, accusandolo di aver agito in modo scorretto: “Confermo tutta la mia disistima nei confronti di un soggetto che ha rubato in modo irrispettoso delle chat per lucrarci e farci un libro, venendo meno a molte regole della democrazia e anche ad alcune leggi, ma questo spetterà ad altri organi valutarlo”.
Donzelli ha inoltre accusato il giornalista di aver cercato di avvicinarsi per ottenere dichiarazioni “off the record” in modo amichevole, definendo tale comportamento poco professionale. “Se uno viene privatamente a far finta di essere un amico per avere notizie fuori dalle dichiarazioni e non è un amico, lo tratto come uno che non è un amico”, ha concluso.
L’episodio ha suscitato reazioni di condanna da parte di numerosi esponenti politici e associazioni di categoria. Il senatore del Partito Democratico Filippo Sensi ha commentato sui social: “Gli insulti di Giovanni Donzelli, una violenza verbale inaudita e gravissima nei confronti di un giornalista come Giacomo Salvini. Solidarietà, d’altra parte questa era e resta la cifra di questa gente. Si scusi, prendano le distanze”.
Anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Floridia, presidente della commissione di vigilanza Rai, ha espresso solidarietà a Giacomo Salvini, criticando duramente il comportamento di Donzelli: “Questo è il livello della classe dirigente meloniana. Solidarietà a Giacomo Salvini, che fa solo, egregiamente, il suo lavoro”. La senatrice di Italia Viva Raffaella Paita ha aggiunto: “Questa destra non ha il senso del limite. Solidarietà al cronista”.
L’Ordine dei giornalisti, attraverso il presidente nazionale Carlo Bartoli, ha condannato l’accaduto, definendolo un esempio di atteggiamento inaccettabile verso la stampa. “I giornalisti esigono rispetto, è il momento di mettere fine una volta per tutte a comportamenti inaccettabili”, ha dichiarato, sottolineando come episodi del genere riflettano una tendenza a considerare i giornalisti come nemici. Anche l’Associazione Stampa Parlamentare ha stigmatizzato l’episodio, auspicando un rapporto più rispettoso tra rappresentanti istituzionali e giornalisti.
Lo scrittore Roberto Saviano, intervenendo su La7, ha interpretato l’episodio come un tentativo deliberato di intimidire il giornalista. “Donzelli lo ha fatto apposta, sapeva che c’erano microfoni o addirittura telecamere. Cercare di intimidire chi scrive è una prassi comune di questo governo”, ha affermato. Ha poi aggiunto che tali comportamenti mirano a isolare i cronisti e a scoraggiare il giornalismo d’inchiesta: “In Italia il clima verso i giornalisti è terribile, ma su pochi. È la strategia di Orban che Meloni ha imparato: prendine dieci e pestali”.
L’episodio, che ha portato alla luce nuove tensioni tra Fratelli d’Italia e la stampa, evidenzia ancora una volta la difficoltà di mantenere un rapporto equilibrato e rispettoso tra politica e giornalismo. Il dibattito prosegue, con molti che chiedono pubbliche scuse da parte di Giovanni Donzelli, mentre altri sottolineano la necessità di proteggere la libertà di stampa in un contesto sempre più polarizzato.