È morto George Foreman, il pugile che perse contro Alì ma divenne campione da “vecchio”
Il mondo della boxe piange la scomparsa di George Edward Foreman Sr, un autentico mito del pugilato, deceduto serenamente il 21 marzo 2025, come annunciato dalla sua famiglia tramite un post sulla pagina ufficiale Instagram. La notizia ha suscitato un’ondata di tristezza tra i fan e gli appassionati di sport, che ricordano Foreman non solo per le sue straordinarie abilità sul ring, ma anche per la sua resilienza e il suo spirito indomito.
Foreman, nato in un contesto difficile, ha avuto una carriera segnata da trionfi e sfide. Dopo aver vissuto un’infanzia complicata, ha iniziato a praticare boxe e, a soli 19 anni, ha conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968. L’anno successivo, è passato al professionismo, dando inizio a una carriera che lo avrebbe visto diventare uno dei pugili più celebri della storia. Tra il 1969 e il 1977, ha vissuto la prima fase della sua carriera, culminando nel 1973 con la conquista del titolo mondiale dei pesi massimi, sconfiggendo il leggendario Joe Frazier.
Nel 1974, Foreman affrontò un altro gigante della boxe, Muhammad Ali, nel famoso incontro noto come “Rumble in the Jungle” a Kinshasa. Foreman era considerato il favorito, ma la lotta si rivelò una delle più memorabili della storia. Dopo otto round intensi, Foreman fu messo al tappeto, e il pubblico esultò con il grido “Alì bomaye”, che significa “Alì uccidilo”. Questa sconfitta segnò un momento difficile nella carriera di Foreman, che ha spesso riflettuto su come quell’esperienza lo abbia influenzato.
Dopo la sconfitta contro Ali, Foreman decise di ritirarsi dal pugilato nel 1977, ma non abbandonò mai completamente il mondo della boxe. Negli anni successivi, si dedicò ad altri progetti, tra cui la sua carriera imprenditoriale e il suo impegno come pastore. Tuttavia, nel 1987, a sorpresa, annunciò il suo ritorno sul ring. Molti considerarono questa decisione una mossa pubblicitaria, ma Foreman si dimostrò determinato e, con grande dedizione, iniziò a riconquistare il suo posto nel pugilato.
Il suo clamoroso ritorno culminò nel 1994, quando, a 45 anni, Foreman conquistò nuovamente il titolo mondiale dei pesi massimi, un’impresa senza precedenti che lo rese un simbolo di perseveranza e determinazione. Tre anni dopo, nel 1997, decise di ritirarsi definitivamente, lasciando un’eredità che avrebbe ispirato generazioni di pugili e sportivi.
Oltre ai suoi successi sul ring, Foreman è diventato anche un personaggio televisivo popolare e un imprenditore di successo, noto per il suo grill elettrico che ha riscosso un enorme successo commerciale. La sua personalità carismatica e il suo approccio positivo alla vita hanno contribuito a mantenere viva la sua immagine anche dopo il ritiro.
La morte di George Foreman segna la fine di un’era nel mondo della boxe. La comunità pugilistica e i fan di tutto il mondo si uniscono nel ricordare un uomo che ha saputo affrontare le avversità con coraggio e ha dimostrato che è possibile rialzarsi anche dopo le sconfitte. La sua carriera, costellata di successi e battaglie, rimarrà per sempre impressa nella memoria collettiva degli appassionati di sport.