Elisa De Nardi, travolta dalla valanga a Cortina: il fratello ha tentato invano di salvarla

Italia

La Procura di Belluno ha avviato un’inchiesta riguardante la valanga che ha colpito la zona della Forcella Giau, aprendo un fascicolo contro ignoti e delegando le indagini alla Guardia di Finanza di Cortina d’Ampezzo. Le vittime di questo tragico evento sono state identificate come Abel Ayala Anchundia ed Elisa De Nardi.

Secondo quanto riportato da Adnkronos, le Fiamme Gialle hanno già ascoltato Andrea De Nardi, il fratello della 40enne deceduta, unico sopravvissuto all’incidente, attualmente ricoverato a Pieve di Cadore a causa di una frattura alla caviglia.

L’incidente è avvenuto intorno alle 13 di domenica 16 marzo, e ha colpito in modo drammatico Andrea, 51enne di Conegliano, che si trovava con un gruppo di scialpinisti. Quando la massa di neve si è staccata improvvisamente dal costone di roccia, Andrea era in testa al gruppo. È stato travolto dalla valanga, ma è riuscito a salvarsi poiché la sua testa è rimasta al di sopra della neve, permettendogli di respirare. A tirarlo fuori è stato un quarto amico, che per fortuna è stato solo sfiorato dalla valanga, mentre Abel ed Elisa sono stati inghiottiti completamente.

Sconvolto e con la caviglia fratturata, Andrea, insieme agli altri tre sopravvissuti, ha iniziato una disperata ricerca dei due dispersi, sepolti sotto la neve a decine di metri di distanza. I minuti trascorrevano, trasformandosi in mezz’ore e poi in ore – due in totale – mentre i segnali Artva indicavano un punto preciso sotto la superficie. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le sonde non riuscivano a raggiungere Elisa, che era stata sepolta a ben quattro metri di profondità, rendendo estremamente difficile il recupero.

Dopo un lungo e angosciante periodo di attesa, finalmente si è giunti al ritrovamento. La frenetica corsa in ospedale ha seguito il tentativo disperato di salvare Elisa, ma ogni sforzo si è rivelato vano.

La tragedia ha scosso profondamente la comunità locale e ha sollevato interrogativi sulle condizioni di sicurezza nelle aree montane, soprattutto in un periodo in cui l’attrattiva delle attività all’aperto è in aumento. Le autorità stanno esaminando le circostanze dell’incidente e le condizioni meteorologiche al momento della valanga per determinare se ci siano state negligenze o fattori che abbiano contribuito alla tragedia.

Il gruppo di scialpinisti, composto da amici e appassionati della montagna, si era avventurato in un’escursione che si è trasformata in un incubo. Le indagini in corso mirano a chiarire le dinamiche dell’incidente e a garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro.

La comunità di Cortina d’Ampezzo si unisce nel cordoglio per la perdita di due vite preziose e nel supporto per Andrea De Nardi, che, oltre alla frattura fisica, dovrà affrontare un lungo percorso di recupero emotivo dopo aver vissuto una simile esperienza traumatica.

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