Gemelle siamesi separate con successo dopo un intervento rivoluzionario di 14 ore grazie alla realtà virtuale

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Le gemelle siamesi Minal e Mirha, nate con vasi sanguigni e tessuti cerebrali condivisi, sono state separate con successo grazie a un complesso intervento chirurgico di 14 ore che ha visto l’impiego della realtà virtuale.

Il professor Noor ul Owase Jeelani, chirurgo britannico di fama mondiale, ha confermato che le sorelle sono state separate dopo un processo chirurgico durato tre mesi. Le gemelle craniopaghe (cioè unite nella parte superiore della testa) sono ancora sotto osservazione, ma i medici sono ottimisti riguardo a un pieno recupero.

La nascita di gemelli craniopaghi è estremamente rara e la complessità dell’intervento era elevatissima, poiché le bambine condividevano non solo i vasi sanguigni ma anche parti del tessuto cerebrale.

Il 19 luglio, a soli otto mesi di vita, le gemelle sono state sottoposte alla prima delle due operazioni presso l’Ankara Bilkent City Hospital in Turchia.

A guidare il team medico è stato il professor Jeelani, neurochirurgo pediatrico del Great Ormond Street Hospital di Londra, che ha lavorato in collaborazione con un gruppo di specialisti locali.

Un elemento chiave per il successo dell’operazione è stato l’utilizzo della tecnologia di Mixed Reality (MR), che ha permesso ai chirurghi di ottenere una visione dettagliata e tridimensionale dell’anatomia unica delle pazienti.

La Mixed Reality (realtà mista) viene definita da Microsoft come una “fusione tra il mondo fisico e quello digitale” che consente “interazioni naturali e intuitive tra esseri umani, computer e ambiente in un contesto tridimensionale”.

Per questa operazione, la realtà mista ha consentito al team chirurgico di visualizzare con precisione le condizioni delle bambine e di provare il complesso intervento in anticipo, simulando eventuali complicazioni.

In un’intervista a Sky News, il professor Jeelani ha sottolineato quanto questa tecnologia sia stata fondamentale per la pianificazione dell’intervento:
“Ci ha permesso di prevedere meglio le difficoltà e di prepararci a qualsiasi eventualità.”

Il professor Jeelani, che negli anni ha guidato con successo diversi interventi per separare gemelli siamesi, ha condiviso buone notizie sul recupero delle bambine:
“Dovrebbero essere in grado di tornare in Pakistan tra poche settimane.”

“Dare a queste bambine e alla loro famiglia un nuovo futuro, in cui potranno vivere in modo indipendente e godersi l’infanzia, è un privilegio straordinario.”

L’intervento rappresenta anche una dimostrazione della straordinaria competenza medica delle istituzioni britanniche come il NHS (Servizio Sanitario Nazionale) e l’University College London (UCL).

“Gran parte delle competenze necessarie per affrontare casi di questa complessità derivano dall’elevato numero di casi complessi che trattiamo abitualmente all’interno del NHS e della UCL,” ha spiegato il professor Jeelani.

“È un bellissimo esempio di come la condivisione della conoscenza possa portare benefici a livello globale, un modello di come dovremmo operare in futuro.”

Oltre al suo lavoro al Great Ormond Street Hospital, il professor Jeelani è anche il fondatore della Gemini Untwined, un’associazione benefica specializzata nel supporto e nel trattamento di gemelli siamesi. La Gemini Untwined ha avuto un ruolo cruciale nel finanziare l’intervento per Minal e Mirha, assicurando loro l’accesso alle migliori cure possibili.

Statisticamente, la nascita di gemelli siamesi si verifica in circa 1 su 60.000 nascite, e solo circa il 5% di questi casi riguarda gemelli craniopaghi come Minal e Mirha.

Ora, con la prospettiva di una vita separata e indipendente, le due gemelle potranno finalmente tornare a casa in Pakistan e iniziare una nuova vita, grazie a un intervento straordinario che ha segnato una pietra miliare nella chirurgia pediatrica.

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