Fa violenza a nipotina e sorellastra di 6 e 10 anni in cameretta, la zia registra tutto ma lui respinge le accuse: «Ho solo dormito con loro»
Un giovane di 23 anni è stato accusato di aver abusato della nipotina e della sorellastra, rispettivamente di 6 e 10 anni, in un cascinale isolato situato nella Val Sangone, in provincia di Torino. La condanna, emessa il 13 marzo, prevede una pena di 4 anni di carcere, mentre il pubblico ministero aveva richiesto una pena di 9 anni, sottolineando che, nonostante il giovane continui a negare le accuse, “ammette di aver dormito con quelle bambine ed è in ogni modo evidente che le sue sono state violenze”, come riportato da Today.
Le due vittime e l’imputato vivevano nella stessa abitazione, condividendo spazi con la famiglia allargata, che comprendeva zii, cugini e nonni. Tra giugno e luglio del 2021, il 23enne sarebbe entrato nelle camere da letto delle bambine, approfittando della loro vulnerabilità. Già in precedenza, erano stati segnalati comportamenti sospetti da parte del giovane, che avevano destato preoccupazioni.
Le bambine hanno trovato il coraggio di parlare con la zia, una donna che non vive con loro ma che le incontrava regolarmente nei boschi adiacenti al cascinale. Riconoscendo la gravità della situazione, la zia ha registrato le confessioni delle piccole e ha successivamente denunciato l’accaduto alle autorità competenti. Di conseguenza, le vittime sono state allontanate dall’abitazione e trasferite in una comunità protetta, dove sono state assistite.
Il legale del 23enne ha sostenuto che non ci fossero prove sufficienti a giustificare la condanna e ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso alla Corte d’appello. Inoltre, è stata disposta per il giovane l’interdizione perpetua da scuole e luoghi frequentati da minori, una misura che riflette la serietà delle accuse e la necessità di proteggere le potenziali vittime.
Le indagini hanno messo in luce una situazione familiare complessa, caratterizzata da dinamiche di potere e vulnerabilità. Le testimonianze delle bambine hanno costituito un elemento cruciale per il processo, evidenziando l’importanza di ascoltare e credere alle voci dei minori in situazioni di abuso.
La vicenda ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei bambini all’interno delle famiglie allargate e sull’importanza di monitorare le relazioni tra adulti e minori. Molti esperti hanno sottolineato la necessità di una maggiore sensibilizzazione sui temi dell’abuso e della violenza domestica, nonché l’importanza di creare ambienti sicuri per i bambini.
