Dopo 64 anni di matrimonio, la moglie apre un cassetto e scopre la verità sul marito defunto.
Audrey Philips, 85 anni, ha condiviso una vita di 64 anni con Glyn, un uomo che sembrava incarnare l’amore perfetto. La loro relazione, considerata da tutti come esemplare, ha subito una profonda trasformazione dopo la morte di Glyn. Solo allora, Audrey ha scoperto una verità sorprendente che avrebbe cambiato la sua percezione del marito per sempre. Contrariamente a quanto pensava, Glyn non era un semplice ingegnere civile appassionato di calcio, ma una spia che aveva lavorato per la British Intelligence Force fin dall’età di 13 anni.
La rivelazione è avvenuta nel 2015, quando Audrey, mentre sistemava alcuni documenti nel cassetto della scrivania di Glyn, ha trovato delle carte che svelavano il suo passato segreto. Questi documenti contenevano informazioni sul lavoro di Glyn negli anni ’40, ’50 e ’60, periodi in cui i due erano già sposati. La scoperta è stata scioccante per Audrey, che non avrebbe mai immaginato che il marito avesse condotto una vita così diversa da quella che le aveva mostrato.
La coppia, che aveva costruito una famiglia insieme con due figli, cinque nipoti e tre pronipoti, si è trovata ad affrontare una realtà completamente nuova. Dopo la morte di Glyn, avvenuta nel 2015 a causa del morbo di Parkinson, il mondo di Audrey è stato stravolto. Ha dovuto confrontarsi con il fatto che l’uomo con cui aveva condiviso la vita per tanto tempo avesse mantenuto un segreto così grande.
I documenti trovati da Audrey rivelavano dettagli sorprendenti sulla vita di Glyn. Ad esempio, è emerso che da giovane era stato addestrato a muoversi carponi attraverso i tubi di cemento delle prigioni per poter comunicare con i prigionieri di guerra tedeschi. Audrey, originaria di Trowbridge, nel Wiltshire, ha dichiarato al Mirror di essere rimasta sbalordita dalla scoperta: non si aspettava di scoprire che il marito avesse una vita così complessa e misteriosa.
Nel suo libro, intitolato “Operation XX And Me: Did I Have A Choice?”, Audrey ha deciso di condividere la storia di Glyn e le sue scoperte. In esso esprime la sua frustrazione per le domande rimaste senza risposta: “Ero ignara di tutto, avrei così tante domande ma la frustrazione è che non avranno mai risposta. Perché non lo sapevo?” La donna si interroga su come sia stato possibile che non si sia mai accorta di nulla riguardo alla doppia vita del marito, nonostante avesse accesso a numerosi appunti e documenti.
Nel libro, Audrey rivela che l’unica persona a conoscere la verità sulla vita di Glyn era suo padre. “Ho sempre rispettato la sua privacy e non mi è mai passato per la testa di andare a sbirciare nei suoi cassetti. Dopo la sua morte ci ho messo 3 anni per leggere tutto e sono ancora sbalordita”. Queste parole evidenziano il profondo rispetto che Audrey aveva per il marito, ma anche la sua incredulità di fronte a quanto scoperto.
Le emozioni che ha provato Audrey durante questo processo di scoperta sono state sicuramente complesse. La rivelazione della vita segreta di Glyn ha sollevato in lei una serie di sentimenti contrastanti, tra cui shock e confusione. La domanda che rimane è se questa scoperta l’abbia aiutata a elaborare meglio il lutto per la perdita del marito. Con il passare del tempo, è possibile che Audrey riesca a trovare un senso in tutto ciò che ha scoperto, ma il cammino verso la comprensione sembra ancora lungo.
In conclusione, la storia di Audrey Philips rappresenta un viaggio emozionante e sorprendente nel mondo dei segreti e delle verità nascoste. La sua esperienza mette in luce come anche le persone più vicine possano nascondere aspetti della propria vita che rimangono sconosciuti fino alla fine. Con la pubblicazione del suo libro, Audrey non solo onora la memoria di Glyn, ma offre anche uno sguardo unico su una vita vissuta nell’ombra, invitando i lettori a riflettere sulla complessità delle relazioni umane.
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