Per quale motivo a Papa Francesco fu rimossa una parte del polmone destro: il racconto della lobectomia subita anni fa
Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio presso il Policlinico Gemelli di Roma, ha mostrato segni di un lieve miglioramento, in particolare riguardo agli indici infiammatori, secondo il bollettino diffuso dalla Sala stampa vaticana. Attualmente, le condizioni del Pontefice sono stazionarie. Il ricovero è avvenuto a causa di una bronchite che ha causato difficoltà respiratorie, e nelle ultime settimane la sua salute ha subito un deterioramento, culminando in una diagnosi di infezione polimicrobica alle vie respiratorie e una polmonite bilaterale.
Sebbene i bollettini ufficiali non abbiano menzionato dettagli sulla storia medica di Papa Francesco, l’attenzione mediatica ha riportato alla luce un episodio significativo del suo passato. Durante la sua giovinezza, precisamente a 21 anni, Bergoglio subì un intervento chirurgico per asportare una parte del polmone destro a causa di un’infezione. Questo intervento, noto come lobectomia polmonare, è stato descritto dal Papa stesso come un “momento difficile”.
Le informazioni riguardanti l’operazione risalgono a un’intervista con il medico e giornalista argentino Nelson Castro, inclusa nel suo libro “La Salute dei Papi – Medicina, complotti e fede da Leone XIII a Francesco” del 2021. Durante l’intervista, Papa Francesco ha raccontato che nell’agosto del 1957, mentre frequentava il secondo anno del seminario a Villa Devoto, Buenos Aires, si ammalò a causa di una forte epidemia influenzale. Mentre i suoi compagni di corso si riprendevano senza problemi, le sue condizioni si aggravarono, portando il direttore del seminario a farlo visitare in ospedale.
All’epoca, la mancanza di strumenti diagnostici moderni complicò la situazione. I medici scoprirono che nel lobo superiore del polmone destro erano presenti tre cisti e un versamento pleurico bilaterale. Dopo alcuni mesi di terapia, i medici ritennero necessario l’intervento chirurgico per rimuovere il lobo compromesso, al fine di prevenire future complicazioni.
In un colloquio con Castro, il Papa ha descritto l’operazione come “cruenta” e ha riferito di un “postoperatorio doloroso”, sia fisicamente che emotivamente. Nonostante le difficoltà iniziali, l’evoluzione post-operatoria fu “positiva ma lenta”. Papa Francesco ha rassicurato che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’intervento non ha comportato problemi respiratori né complicazioni che avrebbero potuto influenzare la sua vita futura. Ha spiegato che, dopo l’intervento, “il polmone destro si è espanso fino a occupare tutto l’emitorace omolaterale”, tanto che nemmeno un pneumologo esperto potrebbe accorgersi della lobectomia.
La lobectomia polmonare è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione di un lobo del polmone, una delle sezioni che compongono ciascun polmone, ognuna con funzioni specifiche. Il polmone destro è suddiviso in tre lobi, mentre quello sinistro ne ha due. Questo intervento è generalmente eseguito quando si riscontra una lesione, come un tumore, o a seguito di un’infezione, con l’obiettivo di preservare il tessuto sano rimuovendo la parte danneggiata. Secondo il Policlinico Sant’Orsola, il recupero completo dall’operazione avviene normalmente in un periodo di circa tre mesi, a meno che non si presentino complicazioni.
Attualmente, le condizioni di salute di Papa Francesco sono monitorate con attenzione, e i medici continuano a fornire aggiornamenti regolari. La comunità cattolica e i fedeli in tutto il mondo seguono con apprensione la situazione, sperando in un completo recupero del Pontefice. La sua figura continua a essere un simbolo di guida e speranza per molti, e la preghiera collettiva per la sua salute è palpabile.
La salute del Papa ha sempre suscitato un interesse particolare, non solo per il suo ruolo di leader spirituale, ma anche per la sua storia personale e le sfide affrontate nel corso della vita. La resilienza mostrata da Bergoglio durante le sue difficoltà sanitarie ha ispirato molti, e la sua apertura nel condividere esperienze personali ha contribuito a umanizzare la figura del Pontefice agli occhi dei fedeli.