Sanremo 2025, Fedez e il testo analizzato con una psichiatra: “Impressionante il riferimento agli psicofarmaci”

Spettacolo e Tv

Un testo intenso che affronta uno dei temi più difficili e attuali: la depressione. Fedez porta sul palco un messaggio potente che rompe ogni tabù.

La prima serata del Festival di Sanremo 2025 ha visto esibirsi tutti i 29 artisti in gara, ma tra le performance che hanno lasciato il segno spicca quella di Fedez con il brano “Battito”. Una canzone che non si limita a intrattenere, ma affronta un tema complesso come la depressione, raccontandolo in modo diretto e senza filtri.

Come lo stesso artista ha dichiarato, “Battito” è una lettera d’amore verso una donna che non esiste, ma che rappresenta la personificazione della depressione. Il testo è un viaggio tra rabbia, solitudine e il desiderio di liberarsi dal dolore, anche a costo di “anestetizzarsi”. Ancora una volta, Fedez utilizza la musica per sensibilizzare su un argomento che spesso viene ignorato o minimizzato, sottolineando che i problemi di salute mentale meritano la stessa attenzione delle malattie fisiche.

Un ritratto autentico della depressione

Per comprendere meglio il messaggio di “Battito”, Fanpage.it ha analizzato il testo con l’aiuto della psichiatra e psicoterapeuta Tiziana Corteccioni, che ha evidenziato come il brano riesca a catturare la complessità della lotta contro la depressione.

“Dottore che cosa mi ha dato? Socialmente accettato, anestetizzato da un metodo legalizzato”

Secondo l’esperta, questa frase mette in luce il rapporto di Fedez con gli psicofarmaci, descrivendoli come un mezzo per silenziare il dolore. Il testo, infatti, menziona anche farmaci specifici, come la fluoxetina, e utilizza immagini potenti come le “gocce di veleno”, per trasmettere la percezione di un sollievo temporaneo, ma non risolutivo. Tuttavia, la dottoressa Corteccioni ricorda che, se utilizzati correttamente e sotto supervisione medica, i farmaci non sono solo un palliativo, ma uno strumento efficace per curare la depressione.

La solitudine e il peso dell’indifferenza

Un altro aspetto centrale del brano è il senso di solitudine che spesso accompagna chi soffre di depressione.

“Le paranoie hanno bisogno di troppe attenzioni. Forse mento, quando ti dico sto meglio”

Questa frase, secondo la psichiatra, riflette perfettamente l’isolamento che molti provano, aggravato dall’indifferenza o dalla superficialità con cui la società spesso affronta il tema della salute mentale. Quante volte si chiede “come stai?” senza realmente ascoltare la risposta? E quante volte si risponde “bene” per abitudine, anche quando non è vero? Questo atteggiamento può far sentire le persone ancora più sole e incomprese.

La rabbia: un’emozione sottovalutata nella depressione

Un elemento meno discusso della depressione, ma che emerge con forza nel testo di Fedez, è la rabbia.

“Vorrei guarire, ma non credo. Vedo nero pure il cielo. Vetri rotti schegge negli occhi”

Questa immagine, secondo l’esperta, rappresenta la rabbia che acceca e porta a gesti impulsivi. La rabbia è un’emozione spesso presente nelle forme depressive e deve essere considerata attentamente anche nella scelta della terapia farmacologica.

Un messaggio universale: la depressione colpisce tutti

Fedez chiude il suo brano con una denuncia forte e chiara: la depressione può colpire chiunque, indipendentemente dalle condizioni economiche o sociali.

“Prenditi i sogni, pure i miei soldi. Basta che resti lontana da me”

Questo verso sfida uno dei pregiudizi più radicati, quello secondo cui una persona ricca o di successo non ha diritto a soffrire di depressione. La realtà, come sottolinea la psichiatra, è che la depressione non fa distinzioni: può colpire chiunque, e tutti hanno il diritto di essere ascoltati e curati.

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