Il significato e le parole de L’albero delle noci, il pezzo di Brunori SAS a Sanremo 2025
Brunori Sas debutta a Sanremo 2025 con “L’albero delle noci”, una canzone che racconta l’amore, l’inquietudine e la paura legata alla paternità e al cambiamento.
Brunori Sas, nome d’arte di Dario Brunori, fa il suo esordio assoluto al Festival di Sanremo 2025 con la canzone “L’albero delle noci”. Il cantautore calabrese, noto per la sua abilità nel raccontare emozioni attraverso la musica, si presenta come uno dei protagonisti di questa edizione. La sua canzone è un’intima riflessione sul cambiamento e sulla vita, espressa attraverso la figura simbolica dell’albero delle noci che osserva il passare del tempo e la crescita personale e familiare.
Il significato di “L’albero delle noci”
Nel brano, l’albero delle noci diventa un osservatore silenzioso della vita dell’autore, un punto di riferimento che accompagna i momenti significativi del suo percorso, tra cui la paternità. Il testo esplora la paura di “cantare senza parole, senza mentire” per non ferire chi si ama, ma anche la felicità che nasce dalla gioia di vedere il proprio figlio crescere, di assistere al cambiamento che avviene nel cuore di un genitore. Come raccontato in un’intervista su Rai Play, Brunori Sas ha spiegato: “L’albero delle noci sta davanti casa mia. Lo osservo sempre quando mi frulla qualcosa in testa, anche perché da anni sono convinto che sia lui a suggerirmi le canzoni che scrivo”.
La canzone non è solo una riflessione sulla gioia e sull’amore, ma anche sull’inquietudine e la paura che una nuova nascita porta con sé. Brunori Sas esplora l’idea di una felicità “assurda e incontenibile”, ma anche il timore di perderla. La canzone racconta anche il rimpianto per il passato, il tempo che non torna, e l’inevitabile alternarsi delle stagioni della vita. L’altalena tra la figura del bambino che sogna di raccontare favole e l’adulto consapevole dell’importanza di ciò che rimane nell’ombra è un tema centrale del brano.
Un messaggio di paternità e cambiamento
“L’albero delle noci” è quindi una canzone che si svela in tutta la sua profondità, un atto di coraggio in cui Brunori Sas ha cercato di cantare la gioia della paternità, ma anche la sua inquietudine. Il brano si fa simbolo di come l’amore e la paura si intrecciano nel cuore di un genitore, mentre le radici e le stagioni rappresentano il ciclo inevitabile della vita. Con questa canzone, Brunori Sas invita l’ascoltatore a riflettere sul significato del cambiamento, sulla bellezza del presente e sul valore della memoria.
Il testo de L’albero delle noci
Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare
![Emanuela Buzzetti](https://www.newsitaliane.it/wp-content/uploads/2025/01/Screenshot-2025-01-24-alle-12.48.59.png)