Insegnante aggredito dal padre di uno studente per una nota: «Mi sono salvato chiudendomi in bagno. Nessuno è intervenuto»

Italia

Un’aggressione del professor Sergio Manni, un docente ultra cinquantenne con oltre quarant’anni di esperienza, ha scosso la cittadina di Racale, situata nel sud di Lecce. L’incidente ha coinvolto uno studente che, dopo aver insultato gravemente il professore, ha ricevuto quattro note disciplinari. La situazione è degenerata quando lo studente, rivolgendosi al padre, gli ha lanciato un invito intimidatorio: “Vieni a spezzare il cranio al professore”. Il padre, accompagnato dal figlio maggiore, si è recato a scuola con intenzioni minacciose. La discussione tra i due ha preso toni violenti, con urla e minacce, fino a costringere il professor Manni a rifugiarsi in una stanza, temendo per la sua incolumità. “Non ho chiuso occhio per tutta la notte”, ha dichiarato il docente, visibilmente scosso dall’accaduto.

In seguito all’incidente, il professore ha inviato una PEC alla dirigenza scolastica per denunciare l’accaduto, ma, stando alle sue parole, sembra che non siano stati presi provvedimenti concreti. Secondo Manni, la violenza e l’aggressività non sono solo il risultato di comportamenti scorbutici degli studenti, ma sono spesso alimentati da famiglie assenti o poco coinvolte nella vita dei loro figli. Il docente sottolinea che la responsabilità educativa non può ricadere solo sulla scuola, ma deve partire anche da un impegno delle famiglie. Questo caso evidenzia la necessità di rinnovare l’educazione familiare, che è alla base di una prevenzione efficace contro la violenza.

Non si tratta solo del comportamento di un singolo studente. Manni fa riferimento a un episodio precedente in cui lo stesso ragazzo aveva agredito un compagno di origini senegalesi. Questo episodio mette in luce la gravità della situazione, dimostrando quanto sia urgente intervenire e ripensare il ruolo della scuola, che deve essere una vera e propria “palestra di vita”. È fondamentale che l’educazione non riguardi solo l’insegnamento delle nozioni, ma anche la formazione del cittadino responsabile e coscienzioso.

Nonostante quanto accaduto, il professor Manni ha ricevuto molte manifestazioni di affetto da parte di colleghi e studenti. Una giovane alunna, avvicinandosi a lui, gli ha detto parole che lo hanno profondamente commosso: “Professore, stai sempre con noi, noi siamo buoni”. Questo gesto di affetto ha avuto un grande valore per il docente, che evidenzia quanto sia importante far rifiorire la missione educativa della scuola. Per Manni, la scuola non deve limitarsi a insegnare nozioni, ma deve essere un luogo in cui l’educazione conviva con la conoscenza e con il rispetto delle regole, formando così non solo studenti preparati, ma anche cittadini più consapevoli e responsabili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *