Vigilante spara e uccide un rapinatore, il quartiere romano si stringe attorno ad Antonio Micarelli. La figlia: «Mio padre è un eroe»

Italia

Antonio Micarelli ha sparato per difendere una vicina durante un furto. La sua reazione ha scatenato reazioni contrastanti tra i residenti della zona.

Roma – Un episodio drammatico ha scosso il quartiere di Cassia, dove un vigilante, Antonio Micarelli, ha sparato e ucciso un ladro durante un tentativo di furto. La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza e sulla legittima difesa. La figlia di Micarelli, Laura, ha espresso la sua solidarietà al padre, definendolo “coraggioso” per aver agito in difesa di una vicina.

“Papà è stato coraggioso, non ho ancora parlato con lui né con mia madre, ma quello che so mi fa dire che ha fatto la cosa giusta. Non ha girato la testa dall’altra parte, ha capito che c’era qualcosa di strano ed è intervenuto”, ha dichiarato Laura. Il vigilante, 60 anni, ha esploso dieci colpi dalla sua pistola Glock, regolarmente detenuta per servizio, contro una banda di ladri che aveva preso in ostaggio una donna in un appartamento del quartiere, cercando di farsi aprire la cassaforte. Uno dei ladri, Antonio Ciurciumel, 24 anni, è stato colpito alla testa e, nonostante il trasporto d’urgenza all’ospedale San Filippo Neri, è deceduto il giorno seguente.

“La morte di quel ragazzo mi dispiace. Aveva la stessa età di mio fratello, ma era entrato in casa per compiere un furto”, ha aggiunto la figlia di Micarelli, ora sotto indagine per omicidio. “Papà ci ha sempre insegnato ad aiutare chi è in difficoltà, e sono certa che spiegherà la sua versione dei fatti. Siamo uniti come sempre, e supereremo anche questa.”

L’accaduto ha sollevato non solo la solidarietà dei residenti, ma anche un forte dibattito sulla sicurezza nella zona. Secondo molti abitanti del quartiere, la Cassia è diventata una delle aree più colpite da furti e rapine, con la situazione che sembra peggiorare ogni giorno. Giuseppe, titolare di una tabaccheria, ha raccontato come lui e suo padre abbiano dovuto dormire nel negozio dopo che il loro esercizio è stato derubato più volte. “Abbiamo perso circa 100mila euro tra merce rubata e danni. Non possiamo più stare tranquilli. Il nostro quartiere non è più sicuro”, ha detto Giuseppe, esprimendo solidarietà a Micarelli.

Riccardo, un tassista di 27 anni che vive di fronte al condominio dove è avvenuto l’incidente, ha aggiunto: “Servono più presidi delle forze dell’ordine. Qui non ci sentiamo più sicuri, i furti sono sempre più frequenti.” Nicoletta Quinziato, presidente del Comitato di quartiere Tomba di Nerone, ha dichiarato: “La paura che questi episodi ci causano ce la portiamo dietro tutta la vita. Entrano ovunque, anche negli uffici postali.”

La comunità del quartiere si è mostrata solidale, ma molti ritengono che questo tipo di episodi evidenzi la necessità di una risposta più decisa da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza dei residenti. Nel frattempo, la vicenda di Antonio Micarelli ha suscitato un ampio sostegno, con molti che si sono schierati dalla sua parte, ritenendo che abbia agito per difendersi e proteggere la sua comunità.

Il caso rimane aperto, e le indagini sono in corso, ma Micarelli è stato già definito dai suoi concittadini come un uomo che ha avuto il coraggio di reagire, anche se le conseguenze sono state tragiche.

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