Eva Henger su Moana Pozzi: “Non è scomparsa nel 1994, l’ho intuito dalle allusioni di Riccardo Schicchi”
L’ex attrice racconta dettagli inediti sulla scomparsa della celebre pornostar, sollevando dubbi sulla data ufficiale del decesso e rivelando retroscena sorprendenti
Eva Henger torna a far parlare di sé con una dichiarazione che potrebbe cambiare la percezione della morte di Moana Pozzi, una delle icone più celebri del cinema a luci rosse italiano. Durante un’intervista rilasciata a Candida Morvillo per il Corriere della Sera, Eva ha espresso la sua convinzione che la data ufficiale della morte di Moana, il 15 settembre 1994, non sia corretta. Secondo Eva, la pornostar sarebbe deceduta almeno un anno dopo, alimentando così nuove speculazioni su una storia che da anni affascina e intriga il pubblico.
Secondo Eva, Moana avrebbe scelto di “scomparire” prima del tempo per vivere i suoi ultimi giorni in pace, lontano dagli occhi indiscreti del pubblico e dai riflettori. “La sera prima della sua presunta morte,” racconta Eva, “l’ho sentita parlare al telefono con Riccardo (Schicchi). Diceva di aver recuperato cinque chili, ma era profondamente preoccupata che il suo tumore fosse scoperto e che la gente la vedesse sciupata.”
Eva sostiene che Moana potrebbe aver orchestrato la notizia della sua morte per preservare la sua immagine pubblica. “Per il secondo anniversario della morte,” continua Eva, “chiesi a Riccardo se avremmo fatto qualcosa per ricordarla. Lui si lasciò sfuggire un: ‘No, tanto non è questa la data.’ Questo mi fece riflettere.”
Un altro dettaglio curioso riguarda il comportamento di Riccardo Schicchi davanti alla copertina della rivista L’Europeo, dedicata alla scomparsa di Moana. “Disse: ‘Non se la sarebbe mai persa.’ Questo mi ha convinta che Moana sia morta un anno dopo rispetto alla data ufficiale.”
Il rapporto tra Eva Henger e Riccardo Schicchi
Durante l’intervista, Eva ha anche parlato del suo rapporto con Riccardo Schicchi, suo ex marito e figura chiave dell’industria del cinema per adulti in Italia. Pur avendo girato solo quattro film a luci rosse, le pellicole di Eva sono state rimaneggiate fino a diventare circa una ventina, spingendola ad avviare cause legali per tutelare la propria immagine.
Riccardo Schicchi viene ricordato da Eva come un uomo “infantile, un eterno sognatore, un visionario” che vedeva nel suo lavoro una battaglia contro l’ipocrisia e per la libertà. Tuttavia, era fermamente contrario a scene violente o degradanti. “Ha smesso di fare il regista,” spiega Eva, “quando vide una scena con Rocco Siffredi in cui metteva la testa di un’attrice nel WC e tirava lo sciacquone.” Questo episodio lo segnò profondamente, portandolo ad allontanarsi da quel tipo di produzioni.
Un mistero che continua ad affascinare
Le dichiarazioni di Eva Henger riaccendono il dibattito su uno dei misteri più discussi dello spettacolo italiano. La figura di Moana Pozzi rimane avvolta da un’aura di fascino e mistero, e le parole di Eva aggiungono nuovi tasselli a una storia che sembra non avere mai fine.
Con questa nuova prospettiva, i fan di Moana e gli appassionati di cronaca si trovano ancora una volta a interrogarsi su cosa sia realmente accaduto alla celebre pornostar. La verità è davvero quella che conosciamo? O c’è ancora molto da scoprire?
![Emanuela Buzzetti](https://www.newsitaliane.it/wp-content/uploads/2025/01/Screenshot-2025-01-24-alle-12.48.59.png)