Sofia Goggia sul no di Sinner all’incontro con Mattarella: “Inimmaginabile”

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La campionessa di sci Sofia Goggia commenta il rifiuto di Jannik Sinner di andare al Quirinale: “Per come vivo io, non è concepibile.”

Sofia Goggia, una delle più grandi atlete italiane, ha recentemente commentato il rifiuto di Jannik Sinner di incontrare il presidente Sergio Mattarella al Quirinale. La giovane sciatrice bergamasca ha dichiarato che, se fosse stata nei panni del tennista, lei non avrebbe mai rifiutato l’invito del presidente della Repubblica. Goggia ha affermato che, per come vive la sua vita, non sarebbe concepibile pensare di non onorare una simile convocazione, nemmeno dopo aver vinto un oro mondiale all’altro capo del mondo, come in Australia.

Sofia ha sottolineato il suo grande rispetto verso le istituzioni, affermando di far parte della Guardia di Finanza, e che un invito da parte del presidente è un motivo di grande orgoglio. “Il presidente della Repubblica è la più alta carica dello Stato e io avrei accettato senza esitazione,” ha spiegato.

Le parole di Sofia Goggia sono arrivate proprio mentre Jannik Sinner, reduce dal trionfo all’Australian Open, aveva deciso di non fermarsi a Roma per l’incontro al Quirinale, nonostante fosse stato invitato con la sua squadra di tennis, tra cui anche la squadra della Billie Jean King Cup e i presidenti della Federtennis e del CONI. Il tennista, stanco dopo una condizione fisica compromessa dall’influenza e dal malessere fisico che lo aveva colpito durante il torneo, ha preferito rientrare direttamente a Monte Carlo.

Gli allenamenti e le gare hanno messo a dura prova il corpo di Sinner, che aveva annunciato di non poter partecipare al torneo di Rotterdam, rinunciando così a 500 punti ATP. In attesa di tornare a giocare a Doha a metà febbraio, il tennista dovrà affrontare anche una delicata questione legale: il ricorso della WADA contro la sua assoluzione dalla positività al Clostebol.

Le parole di Goggia hanno sollevato una riflessione sul rispetto per le istituzioni e sul delicato equilibrio tra l’impegno sportivo e gli impegni pubblici, evidenziando la determinazione di chi ha fatto del rispetto per le istituzioni e della passione per lo sport i pilastri della propria carriera.

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