Il corpo di un ragazzo di 26 anni è stato ritrovato la mattina di domenica 26 gennaio, poco prima delle 8, sui binari del tram tra Rozzano e il Gratosoglio, a Milano. Il cadavere, in stato di mutilazione, è stato rinvenuto in un tratto della linea tranviaria che ha subito un blocco di diverse ore, mentre le forze dell’ordine si occupavano dei rilievi necessari a ricostruire l’accaduto. Gli investigatori hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza per cercare di chiarire la dinamica dell’incidente.
La prima ipotesi suggerisce che il giovane possa essere stato travolto da ben cinque tram. Durante le indagini, gli agenti hanno ascoltato diversi autisti dell’Azienda Trasporti Milanesi, ma nessuno di loro, a causa delle condizioni di buio e pioggia al momento dell’incidente, si è accorto della presenza del corpo.
Nel tentativo di identificare la vittima, gli investigatori hanno trovato solo un cellulare scarico e le chiavi di una Ford, ma nessun documento. Dopo aver interrogato il personale del dormitorio di via Saponaro, è stato il coinquilino del ragazzo a rivelare un elemento cruciale. Utilizzando il GPS del telefono, ha scoperto che le tracce del dispositivo si fermavano in via dei Missaglia, proprio nel punto dove il corpo è stato trovato. Nel pomeriggio, il coinquilino si è presentato dai carabinieri, permettendo così di dare una svolta alle indagini.
L’ipotesi più accreditata al momento è quella di un incidente, considerando che il corpo è stato trovato tra le traversine, in un tratto della linea tranviaria separata dal marciapiede da una ringhiera. Dall’altro lato si trova un prato e una siepe. Si ritiene che il 26enne possa aver tentato di attraversare i binari dopo aver trascorso la serata in un locale della zona. Il pubblico ministero ha disposto un’autopsia per determinare se la caduta sia stata causata da un malore o da un possibile abuso di alcol.
Indagini ancora aperte per chiarire i dettagli dell’incidente mortale a Milano