Gianni Morandi è stato protagonista di una lunga intervista a Domenica In, dove ha ripercorso i momenti più significativi della sua carriera musicale. Accompagnato da Mara Venier, il cantante di Monghidoro ha raccontato gli alti e bassi della sua incredibile carriera, iniziata da adolescente e che lo ha visto crescere fino a diventare uno dei pilastri della musica italiana.
Un viaggio che ha toccato diversi momenti cruciali, dalle prime esperienze musicali ai successi che lo hanno consacrato, ma anche le difficoltà iniziali e il supporto di una famiglia che non credeva nel suo sogno. “Mio padre mi diceva sempre: ‘questa cosa non durerà, metti da parte i soldi per le tasse, ti verranno a cercare’. Poi, quando mi trasferii a Bologna e cominciai a lavorare nel negozio di ciabattino che aprì lui, una ragazza entrò per chiedere un mio autografo. Mio padre non ci credeva, ma alla fine cominciò a fidarsi.”
Uno dei ricordi più preziosi per Gianni è l’incontro con Mina, che pur essendo già una star consolidata nel panorama musicale, ha avuto un ruolo fondamentale nella sua carriera. “L’ho incontrata per la prima volta il 1 maggio 1960 in una serata con la mia maestra. Mi chiese di cantare e le chiesi se potevo esibirmi con ‘Tintarella di Luna’. Lei mi disse di fare come volevo”, ha raccontato Gianni.
Il rapporto con Mina si è consolidato nel tempo, e l’incontro che lui ricorda con più affetto è quello legato alla vittoria di Canzonissima nel 1968. “Quando annunciarono che avevo vinto, Mina corse ad abbracciarmi. Quell’abbraccio e il suo profumo sono un ricordo che non dimenticherò mai”, ha affermato Morandi, visibilmente emozionato.
Un percorso incredibile, fatto di sacrifici e successi, dove Gianni Morandi ha sempre mantenuto un profondo legame con la sua famiglia e con chi lo ha accompagnato nei momenti più importanti della sua vita.