Chi sono i sequestratori della neonata di Cosenza: lei aveva finto una gravidanza, poi il post sulla nascita

Italia

Una donna di 51 anni e il marito inscenano una falsa gravidanza per mesi, organizzano una festa e rapiscono una neonata da un ospedale di Cosenza. Una storia che ha dell’incredibile arriva da Cosenza, dove Rosa Vespa, 51 anni, e il marito Acqua Moses, 43 anni, sono stati arrestati con l’accusa di aver rapito una neonata. La coppia, che per 9 mesi aveva finto una gravidanza, si era presentata in ospedale per mettere in atto il loro piano. Mentre amici e parenti li attendevano per festeggiare la presunta nascita del loro figlio maschio, hanno invece portato via una bambina da una culla.

La neonata, fortunatamente, è stata restituita ai genitori poco dopo il rapimento, mentre la coppia è stata fermata dagli agenti della Questura di Cosenza.

Una falsa gravidanza e un piano ben orchestrato

Per mesi, Rosa Vespa aveva raccontato a tutti di aspettare un bambino che avrebbe chiamato Ansel. Sul suo profilo Facebook, aveva persino condiviso un post per annunciare la nascita: “Alle 20 di oggi è arrivato il nostro miracolo. Mamma e papà ti amano”, accompagnando la frase con una foto di una manina presa online.

Quando la polizia è arrivata nell’abitazione della coppia a Castrolibero, ha trovato una festa in corso, con addobbi e decorazioni azzurre per celebrare la presunta nascita di un maschietto.

Il rapimento e la lite tra i coniugi

Secondo le ricostruzioni, Moses era stato avvistato nei pressi della clinica di Cosenza mentre acquistava dolci e torte per la festa. Tuttavia, le telecamere di sicurezza hanno mostrato un momento cruciale: i due coniugi avrebbero litigato subito dopo il rapimento, quando l’uomo si è accorto che la bambina rapita non era un maschio, come raccontato da Rosa per mesi.

Prima della festa, la piccola era stata vestita di celeste, nel tentativo di continuare a sostenere la menzogna.

Un caso che ha sconvolto amici e parenti

La vicenda ha lasciato sconcertati amici e familiari della coppia, che fino all’arresto erano completamente ignari del piano. Alcuni di loro, nei commenti al post su Facebook, avevano lasciato messaggi di auguri, del tutto inconsapevoli del dramma che si stava consumando.

Gli avvocati difensori della coppia, Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, attendono ora l’udienza di convalida dei fermi, mentre l’indagine prosegue per far luce su tutti i dettagli della vicenda.

Un episodio che lascia il segno

Il caso di Rosa Vespa e Acqua Moses ha sollevato interrogativi profondi sul confine tra menzogna e realtà. La tragedia è stata evitata grazie al rapido intervento delle autorità, ma la vicenda rimane un esempio inquietante di come una bugia possa trasformarsi in un atto criminale.

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