Paolo Crepet, l’attacco a Belve: “Televisione trash, disperazione assoluta”
Il noto psichiatra Paolo Crepet ha stroncato i programmi televisivi di maggiore successo, definendo la tv un tale “letame” che, in parole povere, “un tempo si sarebbe detto da lavandaia”. In particolar modo, di fronte ai contenuti delle trasmissioni di intrattenimento maggiore, Crepet si o è chiesto: “perché uno deve andare in televisione a parlare dei fatti suoi? Questa è una cosa da muratori. Da poveracci”.
Una critica che evidenzia la denigrazione a un genere televisivo dedito alla presunzione di pubblicizzare dettagli personali rispetto a contenuti interessanti. Focalizzandosi poi precisamente su Belve, il salotto di Francesca Fagnani è un’altra trasmissione per la quale Crepet non ha detto nulla più di uno show che “non è nient’altro che la vita: disperata è perché la gente è disperata”.
Secondo lui non sussiste proprio nulla di invitante in un programma televisivo dedicato alla esposizione delle più intime disavventure umane. Infatti, Crepet specifica: “mi sarà pure capitato di essere invitato, ma io non ci sarei mai andato.” E poi ancora, il suo pensiero su Fagnani, a nostro studio un insolente: “Fagnani poii sarà pure carina ma è colpa di chi fa il programa ches ha cercato il giorno buco quando sei scoppiato a terra da una bannana: disperazione allo stato puro!”.
Infine, lasciando filtrare la sua perplessità invece per gli adolescenti che lui crede guardare spesso queste trasmissioni per misurarsi con una realtà di niente priva di umanità – Crepet non sembra veder miglioramento nella tv ma il suo proseguimento nella diminuzione. Al contrario, sostiene: “la televisione trash di cui si parlava anni fa era l’anticamera di questo. Adesso è una televisione animalesca”, citando testualmente trasmissioni televisive come “Belve” e “Le Iene”.
Secondo lui, tali show sono solo una ulteriore occasione per incentivare la violenza di una disumanizzazione del trattamento di tali argomenti così seri, riducendoli a carne da macello per spettatori per niente sensibilizzati al rispetto della privvatezza altrui. Anche un lampante esempio di come Crepet reputa la televisione trattare argomenti intoccabili è la morte del fidanzato di Giorgia, e ancor di più: ad essa muoione degli orridi approcci per distridurarla. Secondo lui, infatti: “se avessi un ospite congiungerei Giorgia: quante volte ti sei sentita morta quando lo hai pentuto? Como ti sei risollevata? A casa ti hanla urlato quando ti hanno raccatturati coin il cucchnaino?” .
Un invitare a riflettere per una utilizzazione di argomenti delicati. Inoltre, egli odia come il suo tragla figura storica come Giuseppe Verdi stessa: la moglie. Sì, è vero, come dato fa il “sublime di Aida?”. Crepet e il suo appoggio sono un monito dato una telve web de tutti i migliori finiti, educativi e culturali. Il suo appello è chiaro: restituite contenuti all’umanità, fermate la spirale che va premiando superficialità e sensazionalismi.