The Twin – L’altro volto del male come finisce: la spiegazione del finale dell’horror
Il film horror finlandese “The Twin – L’altro volto del male” arriva su Rai 4. La trama segue una famiglia in lutto trasferitasi in Finlandia, ma il finale rivela una scioccante verità sulla protagonista Rachel.
Un thriller psicologico sul lutto familiare
“The Twin – L’altro volto del male” è un film horror psicologico del 2022 diretto dal regista finlandese Taneli Mustonen. La pellicola, che non ha riscosso grande successo al suo debutto nelle sale, viene ora proposta in prima visione tv su Rai 4 mercoledì 27 novembre 2024 alle 21:20.La trama segue la famiglia composta da Rachel (Teresa Palmer), Anthony (Steven Cree) e il loro figlio Elliot (Tristan Ruggeri). Dopo la tragica morte del gemello di Elliot, Nathan, la coppia decide di trasferirsi dalla loro casa negli Stati Uniti alla remota campagna finlandese, sperando di lasciarsi alle spalle il dolore e ricominciare una nuova vita.
Strani eventi nella campagna finlandese
Una volta giunti nella loro nuova abitazione, una grande casa isolata nei boschi, la famiglia inizia però a sperimentare inquietanti avvenimenti. In particolare, il piccolo Elliot comincia a comportarsi in modo sempre più bizzarro, arrivando addirittura a identificarsi con il fratello defunto Nathan.La situazione si complica ulteriormente quando entra in scena Helen (Barbara Marten), un’enigmatica donna del luogo che sembra saperne più di quanto lasci intendere sulla tragedia che ha colpito la famiglia. La sua presenza contribuisce ad aumentare la tensione e il senso di minaccia che aleggia sulla vicenda.
Come finisce The Twin – L’altro volto del male
Il finale di “The Twin – L’altro volto del male” riserva un colpo di scena che ribalta completamente le premesse iniziali del film. Man mano che la storia procede, lo spettatore nota una crescente instabilità nel comportamento di Rachel, la madre. Questa instabilità si rivela infine essere la chiave per comprendere la vera natura degli eventi narrati.Nelle scene conclusive emerge una verità sconvolgente: in realtà non c’è mai stato alcun gemello. L’unico figlio della coppia, Nathan, è morto nell’incidente iniziale. Elliot è solo una proiezione della mente traumatizzata di Rachel, incapace di accettare la perdita del bambino.Come spiega il regista Taneli Mustonen:“Volevamo esplorare le profondità del dolore e come la mente umana possa creare realtà alternative per proteggersi da traumi insopportabili. Il personaggio di Rachel incarna questa lotta interiore tra accettazione e negazione.”
La realtà distorta di Rachel
Alla luce di questa rivelazione, molti degli eventi mostrati nel film assumono un nuovo significato. Il comportamento apparentemente freddo di Anthony nei confronti di Elliot si spiega con il fatto che l’uomo stava in realtà assecondando le allucinazioni della moglie, nel tentativo di aiutarla a superare gradualmente il lutto.Allo stesso modo, gran parte delle scene inquietanti e soprannaturali vissute da Rachel si rivelano essere frutto della sua immaginazione distorta dal trauma. La donna ha creato un’intera realtà alternativa in cui il figlio è ancora vivo, sdoppiandolo in due entità distinte per giustificare la presenza/assenza del bambino.
Il tragico epilogo
Nel disperato tentativo di “salvare” Elliot da una presunta minaccia rappresentata dagli abitanti del villaggio, Rachel finisce per spingere Anthony giù da un’altura, causandone involontariamente la morte. Solo a questo punto, di fronte all’ennesima tragedia, la donna sembra finalmente realizzare la verità sulla sua condizione mentale.L’ultima scena del film mostra Rachel di ritorno negli Stati Uniti, dove depone dei fiori sulle tombe di Nathan e Anthony. Tuttavia, una volta risalita in auto, la vediamo conversare animatamente con le figure immaginarie del marito e dei due figli, suggerendo che la sua mente non è ancora pronta ad accettare pienamente la realtà della sua perdita.
Come finisce The Twin – L’altro volto del male: un finale aperto
Il finale di “The Twin – L’altro volto del male” lascia dunque lo spettatore con un senso di inquietudine e ambiguità. Non è chiaro se Rachel riuscirà mai a superare il suo trauma e tornare alla realtà, o se continuerà a vivere in un mondo di illusioni create dalla sua mente.La sceneggiatrice Aleksi Hyvärinen commenta così la scelta di questo finale aperto:“Non volevamo offrire una facile risoluzione. Il dolore per la perdita di un figlio è qualcosa di talmente profondo che spesso non ha una vera e propria conclusione. Abbiamo preferito lasciare al pubblico la possibilità di riflettere su come potrebbe evolversi il percorso di Rachel.”“The Twin – L’altro volto del male” si rivela quindi essere non tanto un classico film horror, quanto piuttosto un’esplorazione psicologica del lutto e dei meccanismi di difesa della mente umana di fronte a traumi insopportabili. Un’opera che, al di là del suo limitato successo iniziale, merita forse una seconda visione alla luce delle sue reali tematiche.