Che malattia ha avuto Gerardina Trovato? Come sta oggi
La cantautrice siciliana Gerardina Trovato condivide la sua esperienza con la nevrosi ossessivo depressiva, illuminando le sfide e le speranze legate a questo disturbo.
La nevrosi ossessivo depressiva è una malattia psichiatrica complessa che combina il disturbo ossessivo con profonde manifestazioni di depressione. Questo disturbo si presenta con sintomi emotivi e fisici significativi, tra cui ansia, disagio, riduzione dell’appetito, stanchezza cronica, insonnia e una pervasiva sensazione di fatica. Gerardina Trovato, una cantautrice di Catania, ha aperto il suo cuore ai suoi fan, rivelando nel 2016 di soffrire di questa condizione debilitante. Le sue parole hanno suscitato grande empatia: “Ho perso chili e capelli e ho riportato danni fisici, compresa una citolisi epatica, una grave insufficienza al fegato”.
Cos’è la nevrosi ossessivo depressiva
Classificata come disturbo ossessivo complicato dalla depressione, la nevrosi ossessiva depressiva viene ora riconosciuta all’interno dei disturbi “ossessivo-compulsivi e correlati”, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Sebbene il termine “nevrosi” non sia più utilizzato ufficialmente da oltre quarant’anni, la condizione persiste sotto forme assimilabili a disturbi d’ansia. Essa è caratterizzata da preoccupazioni irrazionali e un’abbondanza di emozioni negative, che complicano ulteriormente la vita di chi ne soffre.
Il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) rappresenta una delle manifestazioni più gravi di questa condizione psichiatrica e può compromettere gravemente la vita quotidiana. Nel 25-50% dei casi, i sintomi dell’OCD possono essere aggravati dalla depressione, la quale può manifestarsi come una risposta a sollecitazioni emotive estreme. Secondo la Fondazione Internazionale OCD, il disturbo può seriamente intaccare le relazioni interpersonali e diminuire la qualità della vita complessiva.
Quali sono i sintomi della nevrosi ossessiva depressiva
I principali segni di questa condizione comprendono sentimenti di colpevolizzazione e disprezzo per se stessi, una bassa autostima e una profonda sfiducia nelle proprie capacità di superare la situazione. La presenza della depressione può amplificare i pensieri ossessivi, che talvolta includono timori relativi al futuro, portando a un circolo vizioso di riminiscenze sui fallimenti passati. I sintomi possono includere:
- Ansia persistente
- Disagio marcato
- Mancanza di motivazione
- Ridotta capacità di provare gioia nelle attività quotidiane
- Perdita di energia
- Senso di fatica duraturo
- Difficoltà nella memoria e concentrazione
- Perdita dell’appetito
- Insonnia
Come si manifestano ossessioni e compulsioni (rituali)
Il disturbo ossessivo-compulsivo si traduce in pensieri intrusivi e incontrollabili, noti come ossessioni, legati a paure specifiche. Questi possono riguardare aspetti quotidiani o tematiche esistenziali, spingendo una persona ad adottare comportamenti ripetitivi, noti come compulsioni, per alleviare l’ansia. L’individuo riconosce frequentemente che tali rituali sono irrazionali, ma non riesce a evitarli, costringendolo a mettere in secondo piano impegni quotidiani e attività piacevoli.
Le compulsioni comuni includono comportamenti come il lavaggio eccessivo delle mani, l’evitare situazioni percepite come pericolose e rituali legati all’ordine o alla compagnia. Questi comportamenti possono alimentare un ulteriore isolamento, bloccando la possibilità di nuove esperienze positive.
Qual è la causa del disturbo ossessivo-compulsivo
Le cause del disturbo ossessivo-compulsivo sono multifattoriali e possono includere predisposizioni genetiche, fattori neurobiologici, traumi infantili e temperamento. Esistono prove che suggeriscono un legame tra reazioni emotive durante l’infanzia e lo sviluppo di questa malattia. Studi di imaging cerebrale hanno mostrato differenze tra soggetti OCD, in particolare nelle aree del cervello responsabili del controllo del comportamento e delle emozioni.
In alcuni casi, infezioni come quelle da streptococco possono innescare o aggravare i sintomi di OCD, soprattutto nei bambini. È evidente che la complessità di queste cause richiede ulteriori studi per capire come affrontare questa condizione.
Quali sono le cure e come influisce la depressione
Il trattamento per il disturbo ossessivo-compulsivo è generalmente basato su terapie cognitivo-comportamentali, spesso integrate con farmaci antidepressivi. I farmaci come gli SSRI e i triciclici sono frequentemente utilizzati e richiedono settimane per mostrare miglioramenti. Le strategie includono tecniche di prevenzione della risposta che mirano a gestire i rituali compulsivi.
Tuttavia, quando il disturbo è associato alla depressione, può rendere difficile il rispettare il trattamento. La sintomatologia depressiva può insinuare una sensazione di letargia, rendendo arduo affrontare l’intenso lavoro necessario per il trattamento. Aspetti come la fatica mentale e il disinteresse per la vita quotidiana aggravano la difficoltà nell’intraprendere trattamenti complessi.
Un approccio che risulta efficace è la terapia cognitivo-comportamentale, che combina elementi di terapia per il trattamento della depressione e della risposta ai rituali compulsivi del disturbo ossessivo-compulsivo. Gli esperti enfatizzano l’importanza di sconfiggere le convinzioni disfunzionali, come la sensazione di non meritare miglioramenti, e aiutare i pazienti a reintegrarsi in attività significative di socializzazione e svago.
In sintesi, la nevrosi ossessivo depressiva rappresenta un percorso di avversità, ma con un trattamento e un supporto adeguati, è possibile vedere la luce alla fine del tunnel, aprendo le porte a una vita più soddisfacente e ricca di significato.