Prima di uccidere Sharon Verzeni, l’assassino avrebbe minacciato due adolescenti: “Nessuna denuncia presentata”

Moussa Sanagre confessa di aver minacciato due adolescenti a Terno d’Isola prima di uccidere Sharon Verzeni. Tuttavia, nessuna denuncia è stata ancora presentata.

Arrestato nelle prime ore di venerdì 30 agosto, Moussa Sanagre è accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto un mese fa a Terno d’Isola, Bergamo. Prima di colpire la 33enne in via Castegnate, il 30enne avrebbe puntato un coltello contro due adolescenti, minacciandoli. Questo episodio è stato raccontato dallo stesso Sanagre durante un interrogatorio con i carabinieri. Al momento, però, non ci sono altre conferme poiché i ragazzi non si sono ancora presentati alle autorità per denunciare l’accaduto. La procuratrice Maria Cristina Rota ha esortato i giovani a farsi avanti per verificare la veridicità delle minacce.

L’incontro con i ragazzi, descritti da Sanagre come di età compresa tra i 15 e i 16 anni, potrebbe costituire un elemento cruciale per le indagini. Se fosse stato segnalato prima, avrebbe potuto accelerare la risoluzione del caso. Tuttavia, la vicenda deve ancora essere completamente accertata.

Nessuno si è ancora fatto avanti in caserma per raccontare di una presunta minaccia da parte di un uomo armato di coltello. Inoltre, i ragazzi non sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza presenti a Terno d’Isola, e Sanagre non ha specificato il luogo esatto dell’incontro. È possibile che l’episodio sia avvenuto, come l’omicidio di Verzeni, in un’area non coperta dalle telecamere.

Sanagre ha dichiarato di essere stato in giro per Terno d’Isola con quattro coltelli, senza uno scopo preciso, quella sera. Durante l’interrogatorio, ha affermato di aver sentito il bisogno di “eliminare qualcuno”, pur non avendo mai conosciuto Verzeni e colpendola solo per caso.

La 33enne è stata attaccata mentre camminava lungo via Castegnate, ascoltando musica con gli auricolari, inconsapevole dell’arrivo di Sanagre. Lui l’ha colpita tre volte alla schiena e una al torace, fuggendo poi rapidamente.

L’identificazione di Sanagre è stata facilitata dalla testimonianza di altri due cittadini stranieri, che si sono presentati ai carabinieri nei giorni successivi, segnalando una persona sospetta in bicicletta la sera del 29 luglio. Grazie alla loro descrizione, gli investigatori hanno ricostruito il percorso di Sanagre dopo l’omicidio, riconoscendolo nei filmati delle telecamere di sorveglianza di altri comuni.

L’arresto di Sanagre rappresenta un passo significativo nella ricerca della verità sull’omicidio di Sharon Verzeni, ma resta ancora molto da chiarire sulle sue azioni e motivazioni.

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