Fabio Ravasio travolto e ucciso per l’eredità: a ideare il finto incidente è stata la moglie

Italia

Un’incredibile trama di inganno e tradimento emerge dalla triste vicenda di Fabio Ravasio, una vittima di un piano criminale orchestrato dalla moglie e dai complici.

Sarebbe stata Adilma Pereira Carneiro, moglie di Fabio Ravasio, l’ideatrice di un complesso piano per eliminare il marito e appropriarsi della sua eredità. La 49enne brasiliana è stata arrestata ieri, insieme a cinque complici, con l’accusa di omicio aggravato e premeditazione. Secondo quanto emerso dalle indagini, Adilma avrebbe elaborato un progetto nei dettagli, mettendo in gioco la propria famiglia e un cerchio di persone fidate.

Da quanto ricostruito, Adilma avrebbe coinvolto uno dei suoi nove figli (due dei quali avuti con Ravasio), il fidanzato di una delle figlie e diversi conoscenti. La pianificazione culminava in una simulazione di incidente stradale: il 9 agosto scorso, Fabio Ravasio veniva travolto mentre pedalava nei pressi di Parabiago, un comune in provincia di Milano. Dopo due settimane di indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Legnano, il caso ha portato all’arresto dei sei individui coinvolti.

Chi sono i sei membri della banda

Il sospetto che l’incidente non fosse accidentale è cresciuto tra gli investigatori, coordinati dal PM Ciro Caramore di Busto Arsizio. Ravasio era stato colpito alle 19:50 in un tratto aperto e ben visibile di via Vela, senza curve pericolose. La sua mountain bike era stata schiacciata contro il guard rail, mentre il corpo era stato sbalzato in un campo adiacente.

L’auto coinvolta, una Opel Corsa nera, è stata ripresa da una telecamera di sorveglianza con una targa contraffatta. Ricerche più approfondite hanno rivelato che Carneiro possedeva un’auto identica. Così hanno preso il via le intercettazioni, che hanno portato rapidamente alla ricostruzione della banda.

Le rivelazioni investigative hanno trovato conferma il 23 agosto, quando due complici, un 32enne fidanzato di una figlia di Carneiro e un 45enne che avrebbe fatto da palo, hanno confessato i dettagli del piano. Al volante dell’Opel si trovava un figlio di Carneiro, un 26enne nato in Brasile, assistito da un amico di 51 anni. Infine, un barista 47enne è stato identificato come il regista dell’operazione. Tuttavia, il genio malefico dietro l’intera messinscena è stata Adilma Pereira Carneiro.

Le promesse di Carneiro

L’obiettivo di questo diabolico piano era puramente economico. Secondo quanto emerso dalle indagini, Adilma voleva impossessarsi dell’eredità del marito, che sarebbe altrimenti andata a beneficio dei due figli più piccoli avuti insieme. Per reclutare i suoi complici, la 49enne ha fatto diverse promesse, inclusi appartamenti in una proprietà appartenente a Ravasio e quote dell’eredità agli altri membri della banda.

Dopo alcuni giorni dall’incidente, Carneiro aveva persino lanciato un appello attraverso i media locali, chiedendo aiuto per rintracciare il fantomatico pirata che aveva travolto e ucciso suo marito, mostrando un volto completamente diverso da quello che aveva in mente.

Le autorità continuano a scavare in questo caso straziante, rivelando la complessità delle relazioni familiari e il profondo desiderio di possesso che può portare a risultati tragici. La storia di Fabio Ravasio sarà un monito sul rischio che comporta la manipolazione e l’inganno nelle relazioni intime.

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