“Cancro al cervello”. Per i medici ha 2 mesi, ma Amelia non si arrende: un miracolo

Salute

Una sentenza. Una condanna a morte senza appello. Per Amelia, per tutti Milli Lucas non c’era speranza. Cancro all’ultimo stadio: impossibile guarire. Così, tra le lacrime dei genitori e dei medici, a Milli Lucas, dodicenne di Perth, erano stati dati pochi mesi di vita, ma la piccola è quasi completamente guarita. Un vero e proprio “miracolo” è avvenuto dopo che i medici le avevano diagnosticato un tumore al cervello in fase terminale. Il dottor Charlie Teo ha distrutto il 98% del suo male e la bambina, ribattezzata “Miracle Milli”, è tornata a scuola in compagnia della sorella.

Come ricorda il Daily Mail, la bambina è stata operata nel mese di giugno e ha completato le cure in Germania. La sua storia dà speranza a tutti quelli che si trovano nelle sue condizioni. La dodicenne soffre della rara sindrome Li-Fraumeni, una malattia genetica che predispone i portatori al rischio di contrarre un’ampia varietà di tumori.

 

Ha combattuto con il cancro al cervello terminale negli ultimi tre anni e all’inizio dell’anno le avevano dato pochi mesi di vita. «Milli Lucas è tornata dalla Germania, sta bene e ora torna a scuola con sua sorella di 15 anni Tess», hanno raccontato i famigliari. Commovente è il ringraziamento del padre, Grant Lucas, all’equipe del dottor Teo, che non si è arresa nonostante le basse aspettative di vita. «Grazie Charlie Teo, se avessimo ascoltato i dottori australiani, il miracolo non sarebbe stato possibile e avrei perso la mia bambina».


Un miracolo in piena regola. Nonostante il progresso scientifico e tecnologico nell’ultimo decennio abbia consentito notevoli passi avanti nel trattamento di diverse forme di cancro, incrementando l’aspettativa di vita dei pazienti affetti, ad oggi vi sono ancora casi particolarmente aggressivi davanti ai quali la medicina non ha strumenti sufficientemente efficaci.


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Per quanto riguarda il trattamento del tumore cerebrale, l’intervento chirurgico è il metodo di cura attualmente più diffuso. Oltre a diminuire la pressione intracranica esercitata dal tumore, la neurochirurgia ne consente l’analisi istologica, indispensabile per pianificare una terapia efficace e mirata. Il progresso della bioingegneria e della strumentazione biomedica oggi consente di eseguire gli interventi con cyberknife, un‘apparecchiatura radiochirurgica non invasiva destinata all’ablazione tumorale. La speranza di vita, purtroppo, non è alta nei pazienti affetti da questo tipo di cancro.

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