La pasta rende felici, lo dice la scienza
Che un bel piatto di pasta non sia buono soltanto per il palato, è cosa nota. È anche un alimento molto valido per la nostra salute, ricco com’è di triptofano e vitamine del gruppo B. Ciò che ancora non era evidente è che fosse in grado di generare felicità, ma ora lo ha certificato scientificamente un recente studio italiano dell’Università Iulm.
Indagando la sfera della memoria e quella emotivo-gratificatoria nel cervello mentre assaporiamo il nostro piatto di pasta preferito, i ricercatori hanno scoperto che esiste un vero e proprio meccanismo emozionale e neurofisiologico alla base del benessere psicofisico che si prova mangiandolo.
Per farlo, hanno sfruttato metodiche neuroscientifiche simili a quelle in uso per la macchina della verità, come analisi delle espressioni facciali, attivazioni cerebrali legate alle emozioni, variazione del battito cardiaco e della microsudorazione. Il risultato? Penne, spaghetti & Co. sono in grado di scatenare un’esplosione di felicità, proprio come la canzone preferita o un gol della squadra del cuore.
Mentre si gusta la pasta si provano le stesse emozioni di quando si rievocano ricordi felici legati alla famiglia. Non solo. Felicità è la prima parola che viene in mente quando si pensa alla pasta. E alla domanda: «Quanto ti rende felice mangiare la pasta?», il 76% degli interpellati ha risposto «molto». Ecco perché la pasta resta la regina della nostra spesa: è consumata quasi da tutti gli italiani (99%), per un totale di 23 kg annui pro capite.