Giulia e Alessia Pisanu: l’ultima telefonata al padre e i sensi di colpa del genitore
Giulia e Alessia Pisanu avevano solo 15 e 16 anni quando sono morte in un incidente alla stazione di Riccione. Le loro vite sono finite in un istante domenica mattina quando sono state travolte da un treno in corsa. Le ore e i momenti precedenti la tragedia sono stati ricostruiti. La borsa di Giulia era stata rubata, il cellulare di Alessia era scarico. Le ragazze erano e sabato sera alla discoteca Peter Pan di Riccione; un ragazzo aveva prestato il loro cellulare per chiamare il padre. Alle 6.50 erano in stazione; quello che succede dopo non è chiaro: Giulia scende per prima sui binari, Alessia si siede sulla banchina ad aspettare la sorella. Invano il treno Frecciarossa di passaggio cerca di evitarle; investe entrambe le sorelle contemporaneamente.
Prima della tragedia è stata fatta una telefonata al padre, nel tentativo di rassicurarlo: tornando a casa. Secondo la ricostruzione degli uomini della Polizia Ferroviaria, sarebbe stato un uomo di 24 anni, che ha già fornito la sua ricostruzione dei fatti, insieme a un amico, ad accompagnare le due ragazze dalla discoteca alla stazione. E le due sorelle avevano preso in prestito un cellulare da questo amico per poter chiamare a casa. Una testimonianza importante quella di questo ventiquattrenne perché è stato lui a raccontare di aver visto Giulia e Alessia in discoteca la sera prima e di aver rivisto la sorella maggiore fuori dal locale, stanca ma non in stato di alterazione. Giulia stessa aveva raccontato di essere particolarmente stanca perché aveva lavorato tutto il giorno prima di uscire con la sorella per andare a ballare a Riccione.
Il rapporto investigativo della Polfer afferma che, secondo le testimonianze, le due sorelle sono arrivate alla stazione intorno alle 6:50 e dopo 10 minuti almeno cinque testimonianze le hanno osservato avvicinarsi ai binari. Due di questi hanno visto una ragazza sui binari e l’altra seduta a terra sulla banchina per poi scendere e raggiungere la sorella. La più grande è scesa per prima sui binari, ma non sarebbe rimasto lì per più di 10-15 secondi prima dell’impatto. Il macchinista di un treno Frecciarossa diretto a Milano, che transitava a Riccione sul primo binario, ha visto Giulia e ha effettuato una frenata d’emergenza, ma anche i treni ad alta velocità viaggiano a 200 km/h, rendendo impossibile gli arresti d’ Emergenza nella loro lunghezza. Poi Alessia è apparsa davanti a lui, anche lei sui binari.
Non si saprà mai quale fosse l’intenzione delle ragazze. È successo tutto in pochi secondi. Forse intendevano attraversare i binari? Giulia, 17 anni ancora da compiere, vestito nero, scende tra le rotaie e guarda il treno 9802 che le viene incontro. Alessia, 15 anni, vestito verde e stivali in mano, è seduta sulla banchina e all’ultimo momento si lancia per salvare la sorella, ma muore con lei. Solo altre testimonianze potrebbero fornire utili; non esistono video dei secondi che precedono l’impatto. Tutti ricordano la ragazza più grande sulla piattaforma e anche la più giovane, secondo i giornali di oggi, ma c’è anche un testimone che dice il contrario. Dettagli. L’impatto devastante ha rotto la griglia anteriore del treno numero 9802.
La disperazione del padre: “Non mi sentivo bene, non sono andato a prenderle stavolta”
Il padre Vittorio Pisanu, originario di Senorbì nel Sud Sardegna, trasferitosi decenni fa in Emilia per lavorare, non si dà pace: “Non mi sentivo bene, non sono andato a prenderle stavolta”. Lo faceva sempre quando le figlie andavano a ballare. “Di solito le accompagnavo io a divertirsi in Riviera”. Ma sabato non stava bene, le figlie non volevano rinunciare alla loro serata a Riccione e così “ho detto: ma sì, per una volta andate da sole, in treno”. Viveva per le sue bambine: “Erano la mia vita, lavoravo per loro”, ripete agli amici e ai parenti che non lo lasciano solo un istante. La madre di Giulia e Alessia è tornata a Castenaso: a dicembre scorso aveva lasciato la famiglia per tornare in Romania. Il Comune ha messo a disposizione della famiglia una psicologa. Anche il macchinista sta ricevendo assistenza psicologica: è sconvolto.