Elena forse stordita con farmaci o droghe dalla mamma: la Procura chiede test tossicologico
Dubbi sul luogo del delitto
Il campo di Mascalucia nel quale la 24enne avrebbe compiuto il delitto, infatti, è accessibile a chiunque. Al contrario di quello che sembra, il terreno si trova nei pressi di una strada trafficata poco lontana dal centro cittadino. Qualsiasi residente, quindi, avrebbe potuto vedere la scena o sentire le urla della bimba di 5 anni, cogliendo la mamma in flagranza di reato. Per questo gli inquirenti ritengono inverosimile che delitto si sia verificato nelle campagne. Per chiarire questo punto, nella giornata di domani saranno effettuati nuovi rilievi specifici nell’abitazione di Patti. L’auto della 24enne invece è stata oggetto di accertamenti nel pomeriggio di oggi. Nell’abitacolo non sarebbero state trovate tracce di sangue.
Un possibile complice
L’area che Patti ha indicato come luogo in cui è avvenuto l’omicidio non è stata transennata, segno che gli inquirenti ritengono che la 24enne possa aver mentito. L’assenza di tracce ematiche nel veicolo, però, fa pensare che la 24enne non abbia trasportato in auto il cadavere della piccola. Diventa quindi nuovamente plausibile l’esistenza di un complice che possa aver aiutato la mamma della bimba a uccidere o occultare il cadavere.
Ulteriori elementi saranno forniti dall’esame autoptico svolto sul corpicino della piccola Elena. Le verifiche, secondo quanto affermato durante la trasmissione tv Quarto Grado, sono durate almeno 5 ore e le evidenze degli esami non sono ancora state rese pubbliche.