L’amica Geniale, Lila e Lenù fuori dal set non si frequentano per niente

Spettacolo e Tv

Non sono più due bambine Lila e Lenù. Nella terza stagione de L’amica geniale, tratta dal romanzo di Elena Ferrante Storia di chi fugge e di chi resta, le protagoniste della fiction più amata degli ultimi tempi sono ormai due donne alle prese con i figli, il matrimonio, il lavoro e tutte le spinte femministe (e non solo!) degli anni ’70. Anche se in modo molto diverso.

Lila, interpretata sempre da Gaia Girace, è rimasta a vivere a Napoli, ha abbandonato il marito violento e cresce quasi completamente da sola il figlio Gennaro. Lavora come operaia in una fabbrica di salumi, un lavoro duro che la distrugge fisicamente, e ha un nuovo compagno, Enzo (Giovanni Buselli): i due sognano un futuro migliore e la notte studiano informatica.

Lenù, che ha il volto di Margherita Mazzucco, si è laureata alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo, che le apre le porte di un mondo intellettuale e benestante sullo sfondo di Milano e Firenze.

Emancipata e indipendente, sposa Pietro Airota (Matteo Cecchi), un accademico da cui avrà due figlie. Dopo il matrimonio, però, lui la tratterà come una massaia, senza riconoscerne il talento e lo spirito brillante. Da lì nasce una crisi matrimoniale, acuita dal ritorno casuale nella sua vita di Nino Sarratore (Francesco Serpico), il ragazzo di cui Lenù si era innamorata in passato, ma che le aveva preferito la sua amica ribelle. Nonostante vivano ormai in due mondi diversi, le due amiche non si perdono di vista: continuano a ritrovarsi in un rapporto movimentato dai sentimenti dell’odio e dell’amore.

«La parte più divertente di questa serie è stata quella familiare. Ho dovuto imparare che cosa significa gestire una casa, avere un marito e tenere in braccio due bimbe piccole», racconta Margherita Mazzucco. «È stato un po’ co-, me trovarsi in un grande gioco, certo… i pianti dei bimbi sono complicati da interpretare! Il percorso di Lenù, che nel corso della sua crisi familiare e personale deve imparare a capire chi è e a ritagliarsi il suo spazio, mi ha fatto riflettere al punto di sentirmi molto vicina alla sua sensibilità», spiega l’attrice. Più difficile, invece, per la Gi-race calarsi nella vita di Lila.

«Lei lavora dalla mattina alla sera, è fisicamente devastata, ma con quella voglia di lottare che arriva dalle difficoltà della vita. Una realtà diversa dalla mia, anche se con lei ho in comune la determinazione e la voglia di raggiungere gli obiettivi. Sono anche impulsiva come Lila, ma sto cercando di diventare più razionale e diplomatica: conto fino a dieci prima di parlare, come mi ha insegnato mio padre», rivela l’interprete.

Per tutte e due le giovani, lanciate proprio grazie a L’amica geniale, la fama è arrivata all’improvviso e non sempre è facile da gestire. «Ho avuto un momento di crisi, non sapevo se volevo continuare a recitare, mi sembrava di perdere la mia adolescenza. Adesso è tutto superato e sul set ho ritrovato la spensieratezza», racconta la Girace. Tra le due c’è grande intesa sul set, ma nessuna frequentazione fuori: «Non abbiamo forzato il rapporto ed è stato un bene, perché la storia ne ha tratto giovamento. Eravamo così immedesimate da dimenticare chi fossero Gaia e Margherita».

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