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Contratto alla mano, in scadenza il 30 giugno, c’è anche lui tra quelli che devono meritarsi la Juventus. Conferma e rinnovo però luan Cuadrado se li sarebbe già guadagnali nella prima metà della stagione ed è infatti probabile che la firma per prolungare la sua esperienza bianconera arrivi prossimamente: il 26 maggio compila 34 anni, ma i suoi guizzi sono efficaci come quando ne aveva 21 e l’Udinese lo portò in Italia dalll’independiente Medellin.
Anzi, di più, perché negli anni ai guizzi ha aggiunto ima maturità tattica che gli consente di fare il terzino come l’attaccante, l’incursore come il regista, anche se gioca sulla fascia Tutte cose che, saltata la Supercoppa Cóntro l’Inter per squalifica, dovrà tornare a fare stasera proprio contro la sua prima squadra italiana. Giocava terzino, il Cuadrado di allora, che si trasformò in attaccante proprio in Italia, e giocherà terzino stasera, in quello che da almeno tre anni è tornato a essere il suo ruolo primario. Terzino sempre pronto non solo a inserirsi in avanti, ma anche a fare da plinto di riferimento costante per lo sviluppo del gioco: un regista di fascia, appunto, Compiti che Cuadrado dovrà svolgere anche oggi, assieme all’altro terzino, anche lui al rientro (dopo un’influenza anziché dopo una squalifica): Luca Pellegrini, Cresciuto fino a mettere in dubbio la titolarità di Alex Sandro, il ventiduenne ex romanista dà il meglio in fase offensiva e dovrà aggiungere il suo contributo a quello di Cuadrado.
Recuperati quasi tutti i titolari, Udinese si presenterà a Torino con un 3-52 che in fase difensiva muterà in un compatto 5-3-2 in cui sarà complicato trovare spazi. Cuadrado e Pellegrini saranno tra i bianconeri a goderne di maggiori: dovranno sfruttarli avanzando palla al piede (con il 66,2% e il 69,2% di dribbling riusciti sono tra i migliori della fuventus, dati Wyscout) e combinando con i compagni per attirare su di sé le mezzali o gli esterni dell’Udinese, liberando così spazi in zone più centrali e offensive.
Quegli spazi che serviranno ai bianconeri per cercare le combinazioni in velocità che la fisicamente prestante difesa dell’Udinese soffre. Combinazioni che la Juventus cercherà anche attraverso scambi di posizione: tra Dybala, Morata e Bernardeschi (o Kulusevski, ma è favorito l’azzurro), ma anche tra loro tre e i centrocampisti. Chiaro che a scambiarsi con le mezzali saranno soprattutto Bemardeschi e Dybala: e l’alternarsi sul centro destra tra la Joya e McKennie, con l’argentino a creare e il texano a inserirsi, senza dimenticare il contributo di Cuadrado, potrebbe essere una delle chiavi più importanti della manovra bianconera, Potrebbe, perché se Cuadrado e Dybala salvo sorprese sono titolari sicuri, su McKennie ci sono meno certezze, visto che ha giocato 90 minuti con il Napoli, 90 con la Roma e 120 con flnter, come Locateli!. Possibile che uno dei due riposi, con Bentancur pronto a rimpiazzare il texano (oppure Rabiot, anche lui in campo Ì20 minuti a San Silo) mentre Arthur sarebbe il sostituto dell’azzurro.
Nessuna incertezza, invece, per quanto riguarda la linea difensiva. Detto di Cuadrado e Pellegrini che rileveranno De Sciglio e Alex Sandro, al centro Massimiliano Allegri sarà costretto ancora a scelte obbligate: un risentimento muscolare ha di nuovo fermato Leonardo Bonucci, che tornerà disponibile solo il 6 febbraio contro il Verona, dopo la sosta per le Nazionali, mentre Giorgio Chiellini deve recuperare dopo i 120 minuti contro l’lnter, Daniele Rughili giocherà così la quarta partita da titolalo su quattro nel 2022 (peraltro confermandosi finora affidabile) e al suo fianco tornerà De Ligt, anche lui dopo aver scontato contro l’lnter un turno di squalifica. Ritorno anche tra i pali: dove ci sarà Wojciech Szczesny.
Dusan Vlahovic resta un obiettivo della Juventus. Fra mille difficoltà e complicazioni, ma resta il bomber che i vertici bianconeri vorrebbero portare aTorino per la prossima stagione. E anche per questo si tengono in contatto con l’entourage del giocatore (è di ieri l’indiscrezione di un incontro avvenuto nei giorni scorsi) per capire come si evolve una situazione che da quando Vlahovic è definitivamente esploso ha iniziato a ribollire.
Difficoltà non ne mancano e la prima si chiama Rocco Commisso, il presidente della Fiorentina che da una parte vorrebbe massimizzare l’effetto economico della cessione, dall’altra vorrebbe evitare di cederlo all’arcirivale Juventus, che non manca mai di attaccare nelle sue interviste. L’ultima al Financial Times, nella quale se l’è presa con gli attuali vertici juventini («La Juventus è quotata alla Borsa di Milano. Il prezzo delle azioni del club è sceso di circaun terzoneigiorni successivi alla notizia dell’indagine.
Se fosse successo negli Stati Uniti, gli azionisti avrebbero fatto subito causa a quei farabutti»). Un’intervista che ha suscitato non poche reazioni. Lapo Elkann ha scelto tuia risposta di classe via social: «Ho visto casualmente il Presidente in FIGC ed è stato un incontro cordiale. Dispiace se qualcuno ha rancore nei nostri confronti. Noi non me abbiamo. Auguro a Commisso (come agli altri presidenti club serie A) solo del bene. Preferisco la competizione sul campo non sui giornali». Meno accomodante è stata la procura federale della Figc che ha aperto un fascicolo per quell’intervista, anche perché Commisso non è stato tenere neppure con l’Inter di Zhang e il Milan di Singer.
Ma il mercato è un’altra cosa e certi spigoli si smussano sempre. Quindi la questione Vlahovic resta aperta perla Juventus che potrebbe avere un vantaggio se il serbo preferisse i bianconeri, visto che a giugno, a un anno dalla scadenza, la sua volontà peserebbe un po’ di più nella trattativa. All’orizzonte resta l’interesse dell’Arsenal, club al quale è stata accreditata una mega offerta da 70 milioni per il giocatore. Commisso a quelle cifre lo venderebbe anche a gennaio, ma Vlahovic, almeno per ora, non sembra essere particolarmente eccitato dall’ipotesi Gunners.
Quindi, a 15 giorni dalla chiusura del mercato invernale, aumentano le probabilità che il serbo finisca la stagione con la Viola e nei prossimi sei mesi si combatta una battaglia di mercato che potrebbe vedere l’ingresso di altri grandi club europei, se il rendimento continuasse a essere così brillante. Il che non è certo un vantaggio perla Juventus che, nel frattempo, non molla Gianluca Scamacca, l’alternativa a Vlahovic per la quale è previsto un incontro nella prossima settimana. Anche in questo caso si gettano le basi per l’estate, perché il Sassuolo ha sempre fatto sapere che non ha intenzione di cederlo a gennaio. E anche in questo caso si tratta di anticipare una forte concorrenza: quella dell’ln-terche, comela Juventus, ha messo gli occhi sul bomber che Roberto Mancini spera possa diventare il bomber della nazionale.
E per gennaio? Niente attaccanti perla Juventus, orfana di Chiesa? Qualcosa si sta muovendo e il nome che è tornato fortissimo è quello di Sardar Azmoun, attaccante dello Zenit San Pietroburgo, 27 anni e contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Nel corso di numerose riunioni negli ultimi dieci giorni il suo nome sembra averla spuntata sugli altri e sarebbe pronta un’offerta per lo Zenit, che chiede 5 milioni di euro (e sul bomber iraniano c’è anche il Lione). L’arrivo di una punta centrale è auspicato da Allegri e Azmoun è un nome che, considerate le circostanze, può essere gradito. E se venissero investiti 5 milioni (o meno) sarebbe compatibile con una grande operazione estiva.