Ivan Graziani chi è la moglie Anna Bischi, i figlio Filippo Graziani
Ivan Graziani è stato sicuramente un grande artista, il quale purtroppo è venuto a mancare oltre 25 anni. Il suo anniversario di morte è ricordo lo scorso 1 gennaio, ma nonostante siano trascorsi tanti anni, il suo ricordo è ancora vivo nel cuore nella mente di tutti noi. Ma cosa conosciamo esattamente di lui, di quella che è stata la sua vita privata?
Ivan Graziani chi è stato
Era nato il 6 ottobre 1945 a Teramo da padre abruzzese e madre sarda di Alghero. Quando era ancora diciottenne è stato scelto da Nino Dale per poter suonare la chitarra nel complesso Nino Dale and His Modernists, piuttosto conosciuto nella regione. Poi nel 1966 ha fondato il gruppo Ivan e I Saggi insieme a Velio Gualazzi, il padre di Raphael Gualazzi e Walter Monacchi. Successivamente hanno poi cambiato il nome in Anonima Sound.
Ivan Graziani, la carriera
Alla fine del 1979 Ivan Graziani ha fondato gli Anima Sound per poter svolgere il servizio di leva obbligatorio e terminato, nel 1972 avrebbe intrapreso la carriera da solista. E ‘uscito così nel 1977 il disco intitolato I lupi contenente il singolo Lugano Addio con il quale si è fatto conoscere dal grande pubblico. “Pigro” e “Agnese dolce Agnese”, sono i due album di grande successo. Ad essere ancora nel cuore di tutti noi è il brano Agnese, contenuto proprio nell’album Agnese dolce Agnese. A parlare di lui e della sua vita e carriera è stata anche la moglie Anna.
Le parole della moglie Anna Bischi
“Poi cominciò a soffrire l’ingerenza dei discografici. Ogni volta era una guerra, e lui non obbediva. Non gliel’hanno mai perdonata. Nessuna casa discografica lo ha mai promosso granché e Ivan ha sempre fatto tutto da solo”. Queste ancora le parole della donna, Anna Bischi che è stata la donna della vita dell’artista, con cui ha avuto due figli ovvero Filippo e Tommaso. “Poi non è scappato più. E siamo stati insieme tutta la vita. A volte arrivo a sperare di scoprire oggi dei suoi tradimenti, giusto per sentire forse un po’ meno la sua mancanza. Macché. Per lui la famiglia era tutto”, ha aggiunto la donna.
Quest’ultima ha parlato anche di quelli che sono stati i suoi più grandi amici, ovvero Renato Zero e Antonello Venditti. “Renato era un amico vero. Fino alla fine. Ivan dormiva spesso a casa sua, dopo aver registrato a Fonopoli. Lo sento ancora spesso. Vale lo stesso per Antonello”, ha svelato la moglie. Ivan Graziani è morto il 1 gennaio 1997 all’età di 51 anni, dopo aver lottato contro una brutta malattia ovvero un tumore al colon.
Tutti i figli d’arte hanno una responsabilità. La sua ha un peso?
«Ogni volta rispondo sempre in maniera diversa a questa domanda. A volte dico di no, non sento né il peso né la responsabilità. Ma questa volta sento, invece, di dire sì. Perchè tutto è così volubile. In certi casi avverto proprio il fatto di andare a mettere mano su qualcosa di intoccabile. Ma è pur sempre mio padre. E lo faccio con il massimo del rispetto».
Che effetto le fa suonare le canzoni di suo padre?
«Mi riempie il cuore di felicità. Sia perché sto proponendo canzoni con cui, ovviamente, sono cresciuto. E poi perché ho la possibilità di farlo davanti a persone che lo hanno amato. Vorrei che fosse chiaro che tutto questo non è un semplice tributo, ma un approfondimento sull’artista».
Com’è nato questo progetto con Andrea Scanzi?
«Non lo definirei un progetto, ma un’idea scaturita in totale naturalezza. Io e Andrea siamo amici da molto tempo. E una delle tante volte che ci siamo visti, ci siamo chiesti: perché non fare insieme uno spettacolo che parli di mio padre? Così lui affronta la questione con il suo piglio giornalistico, da narratore. Ed io interpreto i brani».
Ecco, interpreta o ripropone fedelmente?
«In questo caso la differenza è sottilissima. Quando un artista affronta il repertorio di un altro artista ci mette sempre del suo. Ma le canzoni di mio padre erano già belle così come sono state incise. Quindi non c’è stato bisogno di aggiungere o togliere niente».
Suo padre era molto attaccato alle Marche. Lo è anche lei?
«Direi proprio di sì. Mia mamma è marchigiana, e mio papà era abruzzese. Quindi io ho mezzo sangue marchigiano. Poi, lungo il mio percorso, ho collaborato con diversi musicisti di Civitanova. Le Marche sono la mia terra e torno sempre con piacere. Poi vivo a Rimini, quindi dietro l’angolo».
Oggi il cantautorato è tornato in auge. Che ne pensa?
«Penso che attualmente ci sono in giro molti artisti di valore. Ognuno propone la sua visione e la sua interpretazione del cantautorato. E in un certo senso lo sono anche i rapper, ma questo è un mondo lontano dal mio. Quindi non saprei come definirne il fenomeno. Però c’è un discreto fermento».
E i talent?
«Ecco, i talent non fanno parte del mio percorso. Per carità, ognuno è libero di fare la propria scelta. Ma se penso a me, non riesco a vedermi in un talent neanche da spettatore».
Progetti futuri?
«Tornerò a proporre dal vivo il mio secondo disco, da cui sto già tirando fuori nuovi singoli. Poi mi metterò al lavoro su nuovi brani. C’è ancora molto da scrivere».