Federica Sciarelli vi dice il segreto per rimanere giovani
Nella vita di Federica Sciarelli c’è un’amica davvero speciale. Quando non conduce Chi l’ha visto?, la giornalista passa gran parte del tempo con Emma, il pastore tedesco con cui ama fare lunghe passeggiate nel verde della capitale, oppure in riva al mare. «Una volta avere un animale da compagnia era considerato un lusso; oggi invece quasi tutti ne hanno uno e considerano i loro amici a quattro zampe membri della propria famiglia a tutti gli effetti», racconta . «Adottate un cane perché vi regalerà dieci anni di vita in più».
Federica, credi che la compagnia di un cane sia tra i segreti della longevità? «Ci ho riflettuto. E questo grazie a un signore gentile che mi ha fatto conoscere una zona verde di Roma molto ampia dove poter portare il mio cane a correre senza guinzaglio.
Lui, che è anziano, mi ha confidato che il suo medico gli ha consigliato di prendere un cane perché gli avrebbe regalato diesi ci anni di vita e lui gli ha chiesto se gli anni sarebbero diventati venti se ne avesse presi due! La cosa mi ha fatto sorridere ma in effetti un cane ti costringe a uscire più volte al giorno e l’amore che ti regala è un antidoto contro il malumore».
È vero che c’è chi si rivolge al tuo programma per cercare animali scomparsi? «Sì, perché per loro è come se fossero membri della famiglia. Siccome però abbiamo un problema di spazio televisivo e dobbiamo pensare prima di tutto agli esseri umani, abbiamo cercato in qualche modo di aiutarli sui profili social del programma, soprattutto quando c’è una motivazione molto forte. Per esempio, ci è capitato di cercare il cane perso da un non vedente. Per lui l’amico a quattro zampe rappresenta una ragione di vita».
E uscito il tuo nuovo libro Il caso Potenzoni, dedicato alla scomparsa di Daniele Potenzoni. Come mai hai scelto proprio questa storia? «Me lo ha chiesto suo padre Franco. Lui pensa che un libro possa essere utile per riportarlo a casa, perché fornisce ulteriori dettagli, più approfonditi, rispetto a un programma tivù. Ho fatto un viaggio nella vita di Daniele Potenzoni, un uomo di 37 anni affetto da autismo, scomparso nella metropolitana di Roma il 10 giugno 2015, cercando di immedesimarmi in lui.
Il suo è un caso misterioso sotto molti punti di vista. Ma noi di Chi l’ha visto? non ci arrendiamo mai. Gli occhi dei nostri spettatori sono come telecamere e il loro aiuto spesso è fondamentale per ritrovare le persone». Ti sei occupata pure della piccola Denise Pipitone, svanita nel nulla a Mazara del Vallo il 1° settembre 2004. Da mamma, è più difficile trattare casi del genere?
«Con Piera Maggio, la madre di Denise, è nata una bella amicizia: questa signora è stata a pranzo a casa mia e ha pure conosciuto mio figlio Giovanni Maria.
Ha 25 anni ed è abituato al mio mestiere, ma non ama che parli di lui. Quando tratto casi di ragazzi che non tornano a casa, perché magari hanno avuto un incidente, è chiaro che mi colpiscono di più. Non sono una persona ansiosa, ma credo che quel pizzico di ansia alla fine sia del tutto naturale».
È vero che le madri non perdono mai la speranza di ritrovare i propri figli? «Penso alla madre di Emanuela Orlandi che, a distanza di decine d’anni, teneva la chiave all’esterno della porta con la speranza che la figlia rientrasse a casa. Piera stessa si augura che la sua bambina sia passata di mano in mano e sia ancora viva in chissà quale parte del mondo. Spesso la nostra intenzione è quella di riaprire casi che altrimenti rischierebbero l’archiviazione».
Che cosa ami fare per ricaricare le tue energie?
«Fuggo al mare con le amiche o mi concedo lunghe passeggiate col mio pastore tedesco. Lo sport è il mio toccasana. In sella della mia bicicletta percorro anche 50 chilometri e ogni anno scelgo un nuovo sport. La mia nuova passione sono i rollerbladel».